RIBADEO (Spagna) – Lorenzo Del Boca e Angelo Moia, pellegrini d’eccezione e di gran fibra in questa estate infuocata da Caron dimonio e via dicendo, attraversano il ponte de “Los Santos” e superano il confine con la Galizia. Le Asturie con il mare, i saliscendi, i Celti di Aviles e la Sidra, che i baristi lanciano nei bicchieri, stanno alle spalle. Qualche curiosità, a questo punto, possiamo provare a soddisfarla. A dirla tutta, non è ben chiaro perché le Asturie gli Spagnoli le indichino al plurale. Del resto, però, noi italiani dovremmo essere gli ultimi a meravigliarci.
Ce lo spiega, con la solita naturalezza – quella dello storico non per dovere, ma per passione –, Lorenzo Del Boca: “Il Sud governato dal Borbone era il regno delle Due Sicilie. Ancora si parla delle Calabrie, delle Puglie e delle Marche. E, fino a poco tempo fa, a scuola insegnavano che il Nord Est era la terra delle tre Venezie”.
Il tre volte presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti ci ricorda anche che “l’eroe asturiano è Pelayo. Poco ‘politically correct’. Era il re che iniziò la campagna per cacciare i Musulmani dalla Spagna. Lui, monarca dell’unico lembo libero della penisola iberica, avviò una mobilitazione destinata a passare alla storia come ‘La Reconquista’”.
D’altronde San Giacomo, che Lorenzo e Angelo vanno ad onorare, nelle chiese sul cammino è spesso raffigurato come “Matamoros”, impegnato a promuovere il Vangelo difendendolo dall’arroganza degli infedeli. “Anche qui, se vogliamo, – annota Del Boca – tanti, e forse troppi, avrebbero da eccepire”.
A tre quarti del cammino, Lorenzo e Angelo sono nelle condizioni di dover rallentare il passo – udite, udite – per non correre il rischio di arrivare a destinazione troppo presto. Il 5 agosto, infatti, Don Gianni Remogna, parroco di Romagnano Sesia, il paese di Del Boca e Moia, arriva a Santiago con un gruppo di fedeli.
Quello di Don Gianni e parrocchiani è un pellegrinaggio “morbido” – niente a che vedere con le scarpinate sotto il sole cocente di Lorenzo e Angelo – perché arrivano in aereo, utilizzano il pullman e prevedono di camminare a piedi per pochi chilometri, dal Monte do Gozo fino alla basilica di San Giacomo.
Lorenzo e Angelo stanno, dunque, programmando la loro marcia per incontrarsi e unirsi ai loro concittadini nel momento in cui si muoveranno a piedi. Una missione nella missione.
“Niente affatto semplice, – ci tengono a dire i nostri pellegrini – perché si tratta di rispettare un appuntamento che ha una vitalità di pochi minuti. Ma perché non provarci?”. (giornalistitalia.it)