ÁGUEDA (Portogallo) – Lorenzo e Angelo, sul “cammino portoghese”, si trovano sotto novemila ombrelli appesi di traverso sulla strada, tra un balcone e l’altro. Un tappeto di colori che svolazza sopra le teste.Águeda si trova a metà del percorso tra Lisbona e Santiago: 350 chilometri fatti e altrettanti da fare. Ma, più che baricentro del pellegrinaggio, questa cittadina del distretto di Aveiro è importante per un festival cinematografico che si svolge annualmente nelle settimane a cavallo tra luglio e agosto.
La manifestazione è stata promossa dalla società di produzione “Sextafeira Producoes” e, nel tempo, ha inevitabilmente conosciuto alti e bassi. Nel 2015, l’idea geniale che ha rappresentato un rilancio monstre del festival: tappezzare la città di ombrelli.
Due anni fa, la reporter Patricia Almeida ha realizzato una serie di servizi fotografici che hanno fatto il giro del mondo.
Risultato? Che praticamente ogni famiglia di Águeda appende qualche ombrello sulla porta di casa, aggiungendo colore ai colori. Il municipio ha dipinto i gradini delle scale che, altrimenti, sarebbero risultati troppo anonimo.
I turisti arrivano senza sosta anche solo per un selfie sotto quel cielo variopinto. L’idea di abbellire un pezzo di strada con gli ombrelli è stata copiata un po’ dappertutto. Ma il progetto è maturato in questo angolo di Portogallo e l’originale sta qui.
Nelle settimane di festa di Águeda si proiettano documentari e le anteprime cinematografiche. I giornalisti e gli attori s’incontrano per dibattiti davvero affollati. I registi raccontano le ultime tendenze della loro arte. Sabato prossimo è prevista una sfilata con costumi e maschere per una specie di carnevale fuori stagione.
Purtroppo Lorenzo e Angelo non hanno la possibilità di partecipare. Santiago è ancora abbastanza lontana e occorre mettersi in marcia. Un’ottantina di chilometri a nord c’è Oporto. (giornalistitalia.it)