RABAÇAL (Portogallo) – Sul cammino di Santiago, itinerario portoghese, Lorenzo Del Boca e Angelo Moia toccano la sponda del fiume Monderò. Erano partiti da Lisbona. All’aeroporto, ad attenderli, Edmondo Rho e Claudio Valeri, uno consigliere di amministrazione dell’Inpgi e l’altro vicedirettore di Rai Sport.
C’è stato il tempo di assaggiare una fetta di carne all’asado e di rendere omaggio ad Antonio Tabucchi: “Sostiene Pereira”.
Quindi, si è potuto imboccare il sentiero che porta verso il nord.
Lisbona è una città che vive del suo passato. Le case sono costruite su cinque colli e, come si trattasse di un anfiteatro, restano tutte orientate verso l’oceano. Perché, dall’acqua, per secoli, sono arrivate le navi che, dalle colonie, soprattutto dal Brasile, viaggiavano cariche di preziosi. Ad ogni approdo, sbarcavano tonnellate d’oro, di smeraldi, rubini e lapislazzuli che finanziavano lo sviluppo dell’intero Portogallo.
Adesso quelle risorse non esistono più. Il loro ricordo è entrato direttamente nel capitolo del rimpianto e della nostalgia. Ma sarebbe un errore considerare Lisbona come la capitale di un paese depresso.
La gente è dinamica, molto dinamica e, a tratti, intraprendente. Il turismo è opportunamente incentivato. Gli aiuti dell’Europa non sono stati sprecati. Lorenzo e Angelo camminano per sentieri, ma è un continuo passare sopra o sotto autostrade realizzate di nuovo.
Hanno attraversato l’Estremadura. Si sono fatti fotografare sotto la basilica di Fatima con la bandiera del Venerdì Santo di Romagnano Sesia. E si trovano ad un giorno di cammino da Coimbra. Il pellegrinaggio continua. Il diario di viaggio pure. Da Giornalisti Italia alle pagine targate Utet il passo sarà, ancora un volta, breve. C’è da scommetterci. (giornalistitalia.it)