RENDE (Cosenza) – È da un mese che il direttore e i giornalisti dell’Ora della Calabria occupano la redazione centrale. “Quello che era il nostro luogo di lavoro – ricordano i giornalisti sulla loro pagina Facebook «l’Ora siamo noi» – è diventata la nostra casa, il luogo della speranza di ripartire liberi da chi ci ha voluto tappare la bocca, da chi ci ha impedito di andare in edicola”.
“Grazie a tutti voi – sottolineano i giornalisti in stato di occupazione – che continuate a seguirci e ad attendere il nostro ritorno nelle vostre mani, le uniche in cui vogliamo stare!”. Ed a sostenere Luciano Regolo ed i suoi giornalisti sono, ormai, in 13mila (13.004). Tanti, infatti, sono i “mi piace” alla pagina collegata anche al blog nel quale la redazione continua a lavorare credendo fermamente nella “concreta possibilità di tornare in edicola con un giornale libero dai cinghiali e da ogni condizionamento”.
L’esame congiunto tra il liquidatore della società editrice “C&C”, Giuseppe Bilotta ed il Comitato di redazione dell’Ora della Calabria ed il direttore Luciano Regolo, assistiti dal vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi, davanti al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, è stato aggiornato a venerdì 30 maggio alle ore 11.
Un incontro cruciale per decidere le sorti del giornale che, “comunque, andrà a finire – sottolinea il direttore Luciano Regolo – non segnerà certamente la fine di questa esperienza di giornale libero e coraggioso, che non si presta ai voleri cangianti e collerici di quanti intendono usare l’editoria come zerbino per interessi diversi dall’informazione”.
Il 30 maggio nuovo incontro in Prefettura. Regolo: “Torneremo comunque in edicola”