LONDRA (Gran Bretagna) – Sir Tim Berners Lee, lo scienziato informatico britannico che 28 anni fa ideò il web, lancia il suo piano per contrastare la proliferazione delle cosiddette “fake news”, notizie false o comunque non verificate, attraverso la rete.
Ma ammette che si tratta di una sfida “di lungo termine”, dall’esito incerto, e mette in guardia dal rischio che gli allarmi diventino alla fin fine un pretesto per attribuire poteri di censura o di controllo a governi e autorità varie.
Facebook comincia a segnalare le “fake news”
La strategia di Barners-Lee, illustrata in un discorso tenuto per il 28esimo anniversario della nascita della sua creatura, punta tutta sulla “trasparenza”: per frenare l’abuso della diffusione di dati personali in nome di un malinteso senso della “libertà di parola”; per denunciare l’uso di algoritmi che promuovono la diffusione di comunicazioni sensazionalistiche e inattendibili attraverso la messa in evidenza di parole chiave-esca; per definire controlli interni al sistema sulla forme occulte e “immorali” di pubblicità politica.
Il suo appello, ripreso dalla Bbc, è aperto a ricercatori e operatori della rete, invitati a contribuire ad affrontare il problema con soluzioni pratiche che aiutino a tutelare ad un tempo l’affidabilità di ciò viene pubblicato e la “democrazia” di un web dove vi siano “poteri uguali e opportunità per tutti”.
Sir Tim dice invece “no” ad ogni tentativo di dare a governi, autority centrali o grandi holding una sorta di diritto a “stabilire quali notizie siano vere e quali no”. Anzi, denuncia come gli apparati di sorveglianza governativi siano andati già oltre il lecito nelle loro intromissioni in internet. (ansa)