TARANTO – “Sarà un caso, ma proprio all’indomani della nostra denuncia sulla esclusione di Taranto Buonasera dalla comunicazione istituzionale del Comune, da Palazzo di Città è arrivato alla nostra redazione un comunicato stampa. Non accadeva da oltre un mese”. Il direttore del quotidiano pugliese, Enzo Ferrari, richiama l’attenzione sull’esclusione di alcune testate giornalistiche dalla comunicazione istituzionale del Comune di Taranto guidato dal sindaco Rinaldo Melucci (Pd): “Niente comunicati stampa, niente inviti a conferenze”.
“Nel frattempo – spiega Taranto Buonasera – il sindaco è tornato a parlare dei suoi rapporti con la stampa in una intervista pubblicata dal Quotidiano, nella quale “provando persino a fare breccia nell’Ordine dei Giornalisti, giustifica le sue epurazioni con le «palate di fango», il «gossip», gli attacchi alla sua vita privata, le «volgarità» di cui sarebbe stato fatto oggetto. Bene, – sottolinea Taranto Buonasera – lo sfidiamo a indicarci una sola sillaba pubblicata su questo giornale in cui venga gettato fango sulla sua persona o vi siano intrusioni nella sua vita privata”.
“Lo abbiamo detto e lo ribadiamo”, ammonisce il direttore Enzo Ferrari: “Certi canoni non fanno parte del nostro patrimonio culturale e professionale. Temiamo, invece, che le sue liste di proscrizione siano figlie di una cultura retriva e, purtroppo, di una certa inadeguatezza politica al ruolo. Per quanto ci riguarda, andremo avanti lo stesso. Non è certo delle veline di Palazzo che si nutre la vita di un giornale”.
Sulla vicenda è intervenuta anche Floriana de Gennaro, capogruppo in Consiglio comunale del Gruppo Indipendente per Taranto, che esprimendo “piena e totale solidarietà alla redazione e alla direzione del quotidiano Taranto Buonasera, nonché a tutti i giornalisti che da alcuni mesi a questa parte non ricevono più i comunicati e non vengono invitati alle conferenze stampa del Comune di Taranto”, ricorda che “uno dei principali punti del programma elettorale della coalizione che ha sostenuto la candidatura di Rinaldo Melucci, infatti, riguardava proprio i rapporti con la comunità che avrebbe potuto e dovuto poter giudicare l’attività amministrativa comunale conoscendone gli atti”.
“Questo – afferma de Gennaro – non può che avvenire attraverso gli organi di stampa che, in qualsiasi paese democratico, sono la naturale interfaccia tra la comunità e chi l’amministra”.
“Se un giornalista decide di attaccare l’Amministrazione comunale – rammenta de Gennaro – questo rientra comunque nella intangibile libertà di stampa: anche se tale attacco potrebbe essere considerato strumentale, evidentemente rientra nella linea editoriale della testata per cui lavora. La stessa «notizia», infatti, può essere data in mille maniere. Queste sono le «regole del gioco» che da sempre vigono nei rapporti con il mondo dell’informazione. La menzogna no. Il giornalista non può e non deve dare notizie false e tendenziose, come peraltro impone la Legge sulla Stampa”. (giornalistitalia.it)