ROMA – Le intese raggiunte e sottoscritte tra la Fnsi e la Fieg il 24 giugno 2014 hanno previsto un’abolizione dell’istituto dell’ex fissa e il ripristino dell’indennità di mancato preavviso a carico delle aziende in tutti i casi di risoluzione del rapporto di lavoro da parte dell’editore e quindi anche nei casi di risoluzione per raggiunti limiti di età previsti dall’art. 33 del contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Fieg.
Per tutti coloro che hanno già maturato, alla data del 31 dicembre 2014, un’anzianità aziendale di almeno 15 anni è stato previsto un regime transitorio. Per tutti i colleghi che sono già andati in pensione e che attendono la prestazione da parte dell’Inpgi si è concordato un prestito dell’Inpgi al Fondo ex fissa, con interessi a carico delle aziende editoriali, che possa consentire di erogare immediatamente a tutti gli aventi diritto un anticipo di euro 10mila e di rateizzare la somma restante avendo riguardo a 3 criteri: anzianità del giornalista, ammontare della prestazione e posizione nella graduatoria di attesa.
Nelle intese con gli editori, la Fnsi aveva previsto che l’anticipo potesse essere erogato entro il mese di gennaio 2015. Sulla base di queste intese, in Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha approvato tempestivamente una delibera per la concessione di un finanziamento al fondo contrattuale ex fissa. Tuttavia, le delibere dell’Inpgi per poter diventare esecutive necessitano del relativo decreto di approvazione dei Ministeri vigilanti.
Sino ad oggi, purtroppo, il decreto ministeriale di approvazione del prestito non è arrivato e, di conseguenza, non è ancora possibile procedere all’erogazione delle prestazioni come concordato in sede di rinnovo contrattuale.
La Federazione nazionale della Stampa assicura che ne darà tempestiva comunicazione una volta che il decreto sarà pervenuto all’Inpgi e si potranno avviare, in questo modo, le procedure per l’erogazione dell’anticipo nei tempi più brevi possibili a tutti gli aventi diritto.
Nella pensione di gennaio niente anticipo a causa del ritardo dei ministeri vigilanti