ROMA – “Organici aziendali gonfiati pochi mesi prima della dichiarazione dello stato di crisi per attingere a piene mani alla cassa integrazione guadagni, attivare contratti di solidarietà e usufruire dei pensionamenti anticipati e dirigenti demansionati a poligrafici per poter accedere al prepensionamento. Accuse anonime tutte da verificare, se non fosse che a prenderle molto sul serio in una comunicazione al ministro del Lavoro, è il direttore generale dell’Inps, Massimo Cioffi”.
Nell’articolo di Luciano Cerasa «L’Inps: “Ispezionate l’Espresso”. La patata bollente di Tito Boeri», in edicola oggi sul Fatto Quotidiano, “la patata bollente di Tito Boeri”, ovvero “le aziende per le quali l’Inps chiede ispezioni e verifiche, sono società di primo piano, l’Editoriale l’Espresso e la consociata Manzoni Spa. Ma l’affare diventa ancora più delicato se poi l’attuale presidente dell’ente di previdenza, Tito Boeri, è anche direttore scientifico in aspettativa della fondazione della famiglia De Benedetti, proprietaria del gruppo imprenditoriale da ispezionare, e prima dell’incarico era editorialista di Repubblica. «Segnalazioni su irregolarità inerenti a Cigs autorizzata a società Manzoni Spa» è, infatti, l’oggetto della lettera ufficiale che Cioffi sta per inviare al ministero del Lavoro.
Il dirigente rileva, tra l’altro, “dettagliate segnalazioni” relative a due operazioni di ristrutturazione, nel 2012 e nel 2015, nelle quali “l’azienda avrebbe chiesto 117 esuberi ma assumendo altro personale nel periodo appena precedente lo stato di crisi, proveniente, ipotizza l’Inps, da società appartenenti al medesimo gruppo e in qualche caso anche dall’esterno. «Nell’ambito dei 117 esuberi – scrive Cioffi – sono stati segnalati all’istituto 7 nominativi di dirigenti, trasformati in quadro per poter essere prepensionati».
«Tra il 2011 e il 2015 – ricorda Il Fatto Quotidiano – sono stati concessi per decreto al gruppo editoriale l’Espresso e alla Manzoni Spa 187 prepensionamenti di poligrafici e 69 di giornalisti, mentre per altri 554 lavoratori sono stati attivati contratti di solidarietà. Il direttore dell’Inps acclude anche la scheda di ciascuno dei dirigenti che sarebbero stati “degradati” a quadro per permettere loro di accedere al pensionamento anticipato». (giornalistitalia.it)