Nuova richiesta di risarcimento dai vertici della Regione Abruzzo. Solidarietà Fnsi

Lilli Mandara, il prezzo di essere giornalisti scomodi

Lilli Mandara

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L’AQUILA – “Il caso della collega Lilli Mandara, citata in giudizio per risarcimento danni dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, per aver raccontato già mesi fa alcune delle vicende che adesso gli vengono contestate anche dalla magistratura, rischia di sconfinare nella violenza psicologica”. A denunciarlo sono Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, evidenziando che “nelle stesse ore in cui, su ordine della Procura della Repubblica, venivano contestati a D’Alfonso una serie di reati, alla collega Mandara è stata notificata un’altra richiesta di risarcimento danni, questa volta di 50mila euro, da parte del braccio destro del presidente della Regione, Claudio Ruffini, indagato per turbativa d’asta e abuso d’ufficio”.
“Ferma restando la presunzione di non colpevolezza, è sempre più chiaro – denuncia la Fnsi – che quelle di D’Alfonso e dei suoi collaboratori sono azioni chiaramente intimidatorie, volte a impedire alla collega Mandara di raccontare fatti per loro scomodi”.
Il sindacato dei giornalisti italiani, pertanto, “continuerà a sostenere la collega Lilli Mandara e si attiverà in tutte le sedi perché tali azioni, che mirano unicamente a indebolire il diritto di cronaca e il diritto di tutti i cittadini ad essere informati, vengano adeguatamente sanzionate”. (giornalistitalia.it)

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