ROMA – Roberto Saviano rivendica il diritto, in quanto scrittore, di definire “bastarda” la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. All’autore di “Gomorra” replica il direttore di “Libero”, Alessandro Sallusti, il quale visto che è anche lui “un super scrittore” in un fondo pubblicato oggi dal quotidiano gli scrive a chiare lettere: “Roberto Saviano sei un bastardo”.
«Il sommo maestro Roberto Saviano – scrive Sallusti – ieri ha rivendicato con forza una libertà e stabilito un principio: uno scrittore può insultare perché il suo linguaggio, anche se offensivo e ingiurioso, rientra in quella che una volta si chiamava “licenza poetica”, la possibilità cioè di sbagliare volutamente per dare più forza al pensiero. Saviano ci ha comunicato tutto ciò all’uscita dell’udienza dove è imputato di ingiuria e diffamazione per aver dato della “bastarda” a Giorgia Meloni in diretta tv ospite di Formigli a “Piazza Pulita”».
«Per una volta – prosegue Sallusti – faccio mio il Verbo del Sommo e lo faccio avendo le carte in regola, perché anche io sono uno scrittore» ricordando di aver scritto libri «che negli ultimi due anni hanno venduto più di quelli del maestro Saviano, quindi sono un super scrittore, che se poi ci aggiungiamo che sono pure giornalista, e se non bastasse gioco il jolly di essere di essere direttore, capite che io altro che libertà di parola, io come Saviano ma forse più di Saviano mi avvicino a Dio. E quindi – afferma Sallusti – seguendo il suo consiglio di non mettere limiti al mio pensiero perché noi scrittori godiamo dell’immunità penale e civile dico con chiarezza ciò che penso: Roberto Saviano sei un bastardo».
L’avvocato di Meloni: “Valutiamo il ritiro della querela”
«La querela nasce dal livore utilizzato. Io ho insegnato a mio figlio che la parola “bastardo” è un’offesa. Valuteremo comunque se ritirare la querela». Lo ha affermato l’avvocato Luca Libra, legale del presidente del Consiglio Giorgia Meloni prima di entrare in aula al processo a Roma nei confronti di Roberto Saviano accusato di diffamazione nei confronti di Meloni.
Fuori dall’aula erano presenti fra gli altri Kasia Smutniak, gli scrittori Sandro Veronesi, Michela Murgia, Nicola Lagioia e il direttore del quotidiano “La Stampa” Massimo Giannini.
Matteo Salvini ha, invece, presentato istanza per essere parte civile nel processo. L’udienza di ieri è durata solo pochi minuti ed è stata aggiornata al 12 dicembre (adnkronos)