ROMA – Dopo il “buio” dei mesi del lockdown, il mercato del libro in Italia dà netti segnali di ripresa. La buona notizia arriva dalla nuova ricerca dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori sulla base di dati Nielsen e IE – Informazioni Editoriali, illustrata oggi dal presidente dell’Aie, Ricardo Franco Levi, e che rileva anche una parziale risalita negli ultimi mesi delle quote di mercato delle librerie e della grande distribuzione rispetto agli store online.
«A circa tre mesi dalla riapertura dalle librerie – dice Levi – abbiamo voluto fare il punto sul mercato del libro e su come sono andate le vendite. E i numeri che ne emergono ci danno speranza che le cose possano tornare verso la normalità».
Primo dato positivo, come illustra Giovanni Peresson dell’Ufficio studi dell’Aie, è il calo della perdita di fatturato anno su anno, che, se al 18 aprile era del -20% sul 2019, all’11 luglio appare dimezzato al -11%.
D’altronde, verrebbe da dire, gli italiani lo avevano in qualche modo “promesso”, almeno nelle intenzioni, se già in una precedente ricerca, curata dal Centro per il Libro e la Lettura e Aie, sui consumi culturali durante il lockdown, pur in un quadro in cui la lettura di libri cedeva il passo rispetto alla necessità di informazioni, al lavoro, alla didattica a distanza e a un aumento dei consumi televisivi, gli italiani che dichiaravano che si sarebbero rifatti leggendo più libri nella seconda parte del 2020 erano quasi 5 punti in più chi invece pensava di ridurre il tempo di lettura. Unico settore con questa tendenza, perché invece i “pessimisti” prevalevano sugli “ottimisti” nelle prospettive di andare a teatro (-39 punti), ad ascoltare concerti (-36), al cinema (-28) e a visitare musei e mostre (-27).
Nel complesso, quindi, oggi il mercato del libro nei canali trade (librerie, store digitali, grande distribuzione) vale 533 milioni di euro. Certo, meno dei 600 milioni registrati l’11 luglio dello scorso anno con un calo del -11%, ma il trend testimonia una decisa ripresa se, al 18 aprile, in pieno lockdown, la perdita cumulata dell’anno era ben superiore e pari al 20% (ovvero 363 milioni contro i 453 dello stesso periodo del 2019).
Segno che, da metà giugno, gli italiani sono tornati a comprare in librerie e grande distribuzione quanto nell’anno precedente, mentre gli acquisti online sono aumentati rispetto al 2019, consentendo così un primo recupero delle quote perse nei mesi precedenti.
«Un dato ovviamente complessivo – specifica Peresson – perché al contrario ci sono alcuni settori come la turistica e l’editoria d’arte che stanno soffrendo di più, così come tutti quegli editori che hanno il loro momento di maggior vendita nelle fiere e nei mercati. Ma penso che possiamo immaginare un ulteriore recupero nei canali fisici nei prossimi mesi».
Pur fornendo un dato parziale, poi, librerie e store online del circuito Arianna, «che non comprende Amazon, né le librerie Giunti, ma rappresentano il 50% del mercato», specifica ancora Peresson, dopo il picco negativo del -70% tra marzo e aprile (fonte: ibuk.it, IE-Informazioni Editoriali), dalla metà di giugno sono tornate a vendere quasi quanto l’anno precedente, con una punta del +2,5% nella settimana che si è chiusa il 19 luglio.
Quanto al “dove” si acquista, all’11 luglio le vendite nei canali fisici (librerie e grande distribuzione) recuperano quote di mercato, passando dal 52% di aprile al 56%, mentre gli store online passano dal 48% al 44%. Nello stesso periodo dell’anno precedente, i canali fisici erano al 70% e gli store online al 30%.
«Sono dati – conclude il presidente Levi – che mostrano incoraggianti segnali di ripresa. Il mercato del libro si dimostra un settore in grado di resistere e indica una via verso la ripartenza a tutta l’economia italiana. Certo, non siamo ancora usciti dal tunnel, però vediamo una luce confortante che ci dà speranza». (ansa)