Indagine Ipsos commissionata dall’Aie: 322mila atti al giorno. 3 arresti dalle Fiamme Fialle

Libri pirata: nel 2021 danno di 771 milioni di euro

ROMA – Durante la pandemia è cresciuto in Italia il fenomeno della pirateria di libri a stampa, ebook e audiolibri: in base alla seconda analisi commissionata dall’Associazione Italiana Editori (Aie) all’istituto di ricerca Ipsos, nel 2021 si sono compiuti 322.000 atti di pirateria al giorno, in crescita del 5% rispetto al 2019.
Dopo la prima edizione del 2019, la ricerca di Ipsos, presentata durante un incontro organizzato dagli editori – l’accordo di consultazione tra Aie e la Federazione Italiana Editori Giornali – ha raffinato il sistema di calcolo del giro d’affari sottratto al mercato legale: la pirateria priva il mondo del libro di 771 milioni di euro di fatturato, pari al 31% del valore complessivo del mercato al netto di editoria scolastica ed export (i valori, visto il cambio del metodo di calcolo, non sono paragonabili con quelli del 2019).
Per il sistema Paese, conteggiando quindi anche le attività collegate a partire dalla logistica, i servizi e altro ancora, questo si traduce in una perdita di 1,88 miliardi di fatturato e un mancato gettito fiscale di 322 milioni di euro. La filiera del libro perde 5.400 posti di lavoro, che diventano 13.100 con l’indotto. Il fenomeno coinvolge più di un italiano su tre sopra i 15 anni (il 35%), il 56% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l’81% degli studenti universitari.
Per questo gli editori chiedono al governo di intervenire: «Leggere, ascoltare o addirittura distribuire libri e audiolibri piratati significa contribuire a un fenomeno che toglie risorse economiche e posti di lavoro all’editoria, introiti fiscali allo Stato e che riduce le opportunità per i giovani creativi di poter vivere del loro lavoro grazie ai diritti d’autore», ha spiegato il presidente di Aie, Ricardo Franco Levi.
«Le persone ne devono essere coscienti, e consapevoli che possono essere chiamate a rispondere per gli atti illeciti che compiono: su questo serve l’impegno delle istituzioni. La pirateria colpisce tutte le industrie creative italiane – editoria libraria e periodica, tv, cinema, musica – e laddove si sono avviate efficaci campagne di contrasto, come sugli abbonamenti alle tv a pagamento, i risultati iniziano a farsi vedere».

Ricardo Franco Levi

Nel condividere l’impegno dell’Aie alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle conseguenze, anche penali, di comportamenti che violano il diritto d’autore online, il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ricorda – tra i risultati più significativi delle iniziative intraprese negli ultimi anni dagli editori – anche l’ampliamento degli strumenti contro i fenomeni di pirateria digitale perpetrati, in particolare, mediante le piattaforme social, telefoniche e di messaggistica istantanea: «Il rafforzamento dei poteri dell’Agcom in materia, sia sotto il profilo sanzionatorio sia sotto il profilo procedurale, va inteso quale indispensabile completamento della disciplina di riferimento ed è di fondamentale importanza per l’industria dell’editoria giornalistica, soprattutto in considerazione delle ingenti perdite subite dalle imprese editoriali a causa della proliferazione di canali, chat e siti dedicati alla diffusione non autorizzata di testate giornalistiche, perdite stimate, da un’analisi molto conservativa effettuata dagli uffici di Fieg nell’aprile 2020, in circa 250 milioni di euro l’anno.

Andrea Monti Riffeser

Anche le diverse proposte di legge attualmente in discussione testimoniano la consapevolezza ormai diffusa dell’esigenza di intervenire, al fine di prevenire e, laddove necessario, reprimere la diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica, oltre che di garantirne la giusta remunerazione».
Secondo la ricerca presentata dal presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli, gli italiani (popolazione sopra i 15 anni) sono consapevoli che piratare libri, ebook, banche dati è illecito e illegale, anche se un po’ meno di due anni fa: risponde affermativamente l’82% (erano l’84%). Malgrado questo sempre più persone ritengono poco o per nulla probabile che gli illeciti vengano scoperti e puniti (il 68%, erano il 66%), mentre lo considerano un comportamento poco o per niente grave il 39% (dato invariato rispetto a due anni fa).
Il 23% (circa 1 su 5) ha scaricato illegalmente libri digitali o audiolibri e il 17% li ha ricevuti da amici e familiari, il 7% ha ricevuto da amici e familiari libri fotocopiati, il 6% ha utilizzato chiavi di accesso non sue per accedere a ebook e audiolibri in abbonamento, il 5% ha acquistato libri fotocopiati.
Ad essere danneggiati sono tutti i settori del mondo editoriale: le vendite perse nel settore della varia (fiction e saggistica) sono pari a 36 milioni di copie l’anno (stampa e digitale), per un mancato fatturato di 423 milioni di euro. Le copie (stampa e digitale) perse nel settore universitario sono 6 milioni, pari a un fatturato di 230 milioni di euro; quelle nel settore professionale – libri a stampa, digitali e banche dati – sono pari a 2,8 milioni di copie, con una perdita a valore di 118 milioni di euro.
La ricerca Ipsos per Aie è stata svolta a ottobre del 2021 su un campione di 4.000 interviste (Cawi) così suddivise: 2700 casi rappresentativi per genere, età, area geografica, ampiezza centro, professione e titolo di studio, 706 studenti universitari rappresentativi per genere, età e area geografica e 720 liberi professionisti rappresentativi per area geografica. (giornalistitalia.it)

LA RICERCA IPSOS PER AIE IN PILLOLE
771 milioni di euro è il danno arrecato all’editoria con ricadute per il sistema Paese di 1,88 miliardi, un italiano su tre sopra i 15 anni (35%) ha compiuto almeno un atto di pirateria, il 68% ritiene poco o per nulla probabile l’ipotesi che gli atti illegali vengano scoperti e puniti.

I DANNI ECONOMICI
• 771 milioni di euro è la stima del danno economico annuo alla filiera causato dalla pirateria 
all’editoria (carta più digitale), pari al 31% del valore del mercato (escludendo scolastica ed 
export).
• 1,88 miliardi di euro è la perdita per il sistema-Paese, considerando anche l’indotto.
• 322 milioni di euro sono i mancati introiti del fisco.
• 423 milioni di euro è la stima del danno economico annuo provocato all’editoria di varia, per 36 
milioni di copie in meno vendute.
• 230 milioni di euro è la stima del danno economico annuo provocato all’editoria universitaria, 
per 6 milioni di copie in meno vendute.
• 118 milioni di euro è la stima del danno economico annuo provocato all’editoria professionale e 
banche dati, per 2,8 milioni di copie in meno vendute.

IL DANNO ALL’OCCUPAZIONE
• 5.400 posti di lavoro persi nel mondo del libro.
• 13.100 posti di lavoro persi complessivamente, considerando anche l’indotto.


CHI SONO I PIRATI
• Oltre un italiano su tre sopra i 15 anni (il 35%) ha compiuto almeno un atto di pirateria in campo 
editoriale nell’ultimo anno. Due anni fa era il 36%.
• Poco meno di un italiano su quattro (23%) ha scaricato gratuitamente da Internet almeno una 
volta un ebook o audiolibro in maniera illegale.
• Il 17% ha ricevuto da amici/familiari almeno un ebook.
• Il 7% ha ricevuto da amici/conoscenti almeno un libro fotocopiato.
• Il 6% ha ricevuto da amici o conoscenti i codici di accesso per leggere ebook o ascoltare 
audiolibri in abbonamento.
• Il 5% ha acquistato almeno un libro fotocopiato.

IL PICCO DI PIRATI TRA STUDENTI UNIVERSITARI E PROFESSIONISTI
• L’81% degli studenti universitari ha compiuto almeno un atto di pirateria (fisico o digitale)
nell’ultimo anno. Due anni fa era l’80%.
• Il 56% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) ha
compiuto almeno un atto di pirateria nell’ultimo anno. Due anni fa era il 61%.

LA CONSAPEVOLEZZA DEL PROBLEMA DELLA PIRATERIA
• L’82% della popolazione sopra i 15 anni è consapevole che questa attività è considerata dalla 
legislazione illecita/illegale: era l’84% due anni fa.
• Il 68% ritiene poco o per niente probabile che reati di questo tipo vengano scoperti e puniti 
dall’autorità competente: era il 66% due anni fa.
• Il 39% ritiene che gli atti di pirateria siano poco o per niente gravi in relazione alla necessità di 
perseguirli legalmente, stesso valore di due anni fa.

Il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza a Roma

La Guardia di Finanza ha arrestato 3 persone 

ROMA – Con l’operazione Ghost Book è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nei confronti dei membri di un’organizzazione avente base a Crotone e attiva in tutto il territorio nazionale, dedica alla produzione, vendita e distribuzione di materiale contraffatto.

Gianni Rodari

Il provvedimento scaturisce da un’indagine delle Fiamme Gialle della Compagnia di Pomezia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri, con l’ausilio del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza – Gruppo Radiodiffusione Editoria e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza della Procura della Repubblica del Tribunale di Velletri, che ha permesso di fare luce sull’operatività di 4 imprese artefici dell’illecita duplicazione di circa 500.000 libri con profitti per oltre 1 milione e 500mila euro.
Numerosi gli autori e le case editrici danneggiate dalla diffusione di pubblicazioni tutelate da copyright: dalle opere di Gianni Rodari (edite da Edizioni EL srl) e di Fabio Volo (edite da Arnoldo Mondadori spa) al primo volume de “L’Amica Geniale” di Elena Ferrante (edito da E/0 Edizioni srl) al libro “Me contro Te” (edito da Me contro Te srl), oltre ai quaderni “Bimby” e ad albi per bambini non conformi agli standard previsti dalla normativa comunitaria e nazionale a tutela della sicurezza.

Fabio Volo

Gli indagati dovranno rispondere delle ipotesi di reato di illecita produzione di opere in violazione del diritto d’autore, contraffazione e usurpazione del marchio, mentre alle società coinvolte verranno applicate le misure accessorie dell’interdizione dall’esercizio dell’attività e della sospensione delle autorizzazioni, licenze e concessioni.
Le indagini, che avevano già portato al sequestro di circa 380mila prodotti editoriali, hanno permesso al Gip del Tribunale di Velletri di disporre una misura cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari, nonché il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per circa 1milione 575mila euro, eseguiti con il supporto del Nucleo Speciale Beni e Servizi e del Gruppo di Crotone della Guardia di Finanza nelle province di Crotone, Roma, Milano e Napoli.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 6 siti internet, 7 pagine Facebook, un profilo Instagram e 7 caselle di posta elettronica in uso all’organizzazione. (giornalistitalia.it)

LEGGI ANCHE:
L’indagine completa

I commenti sono chiusi.