“In 10 sotto scorta e sempre più giornalisti si autocensurano”. Corea del Nord ultima

Libertà stampa Rsf: l’Italia risale al 46° posto

Rsf 2018ROMA – L’Italia è al 46° posto nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere (Rsf), sempre staccata dai maggiori partner Ue ma comunque in miglioramento allo scorso anno quando era 52ª. Dal World Press Freedom Index emerge che il nostro Paese ha un coefficiente sulle limitazioni alla libertà per i media di 24,12 (era 26,26), appena più alto di quello degli Stati Uniti (23,73) che si collocano subito prima al 45° posto.
Reporter senza frontiere ricorda che “in Italia 10 giornalisti vivono sotto scorta per le minacce di morte” e sottolinea che “violenze e intimidazioni sono a un livello allarmante e crescente, soprattutto in Campania, Calabria e Sicilia”, ma nonostante tutto “coraggiosi cronisti continuano a svolgere le loro inchieste”.

Michele Albanese

Michele Albanese

“Molti giornalisti italiani”, sottolinea sempre il rapporto, “sono preoccupati dalla vittoria elettorale di M5s che spesso ha criticato i media e non ha esitato a fare i nomi dei giornalisti sgraditi”. “Sempre più giornalisti si autocensurano a causa delle pressioni dei politici”, si legge ancora nel giudizio sull’Italia, in cui si ricorda pure una proposta di legge per punire fino a nove anni di carcere chi diffama un politico o un magistrato.
La classifica è guidata dalla Norvegia (coefficiente 7,63) seguita da Svezia, Olanda e Finlandia. Tra i maggiori Paesi Ue la Germania è 15ª, la Spagna 31ª, la Francia 33ª e la Gran Bretagna 40ª. Male ancora una volta la Russia che si conferma 148ª.
A livello mondiale, invece, per la prima volta, quest’anno, l’Iraq è entrato a far parte della categoria riservata ai regimi autoritari. Nel suo rapporto pubblicato oggi, la mappa dell’Iraq si tinge di nero nel planisfero di Rsf, insieme ad altri 20 paesi in cui la libertà di stampa è a rischio e che si trovano in una situazione “molto seria”. Baghdad occupa quest’anno la 160ª posizione, rispetto alla 158ª dello scorso anno, e si ritrova insieme a Egitto (161°), Cina (176ª) e Corea del Nord (180ª e ultima). L’Iraq ha totalizzato 56,56 punti, rispetto ai 54,03 del 2017.

Federica Angeli

Federica Angeli

“L’Iraq è uno dei paesi più pericolosi del mondo per i giornalisti, che sono spesso presi di mira da uomini armati di milizie filogovernative in tutto il paese e da gruppi armati di opposizione, compreso lo Stato Islamico, che rappresenta ancora una minaccia nonostante sia stato costretto a ritirarsi”, si legge nel rapporto di Rsf. “Gli omicidi di giornalisti restano impuniti e anche quando le indagini vengono aperte non danno risultati. C’è una grande quantità di tensioni sociali ed economiche, specialmente nel Kurdistan iracheno. La copertura investigativa sulla corruzione o sull’appropriazione indebita espone i giornalisti a minacce gravi”. “I giornalisti devono lavorare in un ambiente molto politicizzato in cui i media sono considerati soprattutto strumenti politici”. (agi)

LA CLASSIFICA MONDIALE
Rsf 2018 

 

 

 

 

 

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