ROMA – Brutte notizie, sul fronte dell’informazione, per il nostro Paese: l’Italia perde quattro posizioni nella classifica stilata da Reporters sans Frontieres sulla libertà di stampa nel 2016, scendendo dal 73° posto del 2015 al 77° (su un totale di 180 Paesi).
Tra i motivi che – secondo l’organizzazione internazionale con base in Francia – pesano sul peggioramento, il fatto che “fra i 30 e i 50 giornalisti” sarebbero sotto protezione della polizia per minacce di morte o intimidazioni.
Citati anche i “procedimenti giudiziari” per i giornalisti che hanno scritto sullo scandalo Vatileaks: “Il sistema giudiziario della Città del Vaticano – spiega Rsf – sta perseguitando i media in connessione agli scandali Vatileaks e Vatileahs 2. Due giornalisti rischiano fino a otto anni di prigione come conseguenza dell’aver scritto libri sulla corruzione e gli intrighi all’interno della Santa Sede”.
“Il livello di violenza contro i giornalisti (comprese intimidazioni verbali e fisiche, e minacce di morte) è allarmante”, afferma Rsf, che sottolinea: “In tutto il mondo la libertà di stampa è in consistente e preoccupante declino”.
Nella classifica 2016 le prime cinque posizioni sono occupate da Finlandia (che resta in testa), Olanda (che guadagna due posizioni rispetto al 2015), Norvegia (che perde una posizione), Danimarca (che perde una posizione) e Nuova Zelanda (che guadagna un posto).
Nella classifica 2016 di Rsf passa dal 73° al 77° posto. Pesa il processo per Vatileaks