REGGIO CALABRIA – Anche le più alte istituzioni dello Stato, Senato e Camera dei deputati, hanno voluto far sentire la propria presenza al fianco dei giornalisti italiani nella XXIII Giornata mondiale della libertà di stampa, promossa a Reggio Calabria dalla Fnsi e organizzata dal Sindacato Giornalisti della Calabria. È stato il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Raffaele Lorusso, a portare i saluti del presidente del Senato, Pietro Grasso, e della presidente della Camera, Laura Boldrini, che “ci hanno inviato messaggi di vicinanza – ha detto Lorusso aprendo i lavori a Reggio, insieme a Carlo Parisi – a sottolineare l’attenzione che le istituzioni hanno nei confronti della libertà dell’informazione”.
Oltre a ringraziare “il presidente del Senato, Pietro Grasso, e la presidente della Camera, Laura Boldrini, per i loro messaggi di vicinanza e sostegno alle iniziative organizzate dalla Federazione nazionale della stampa italiana in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa – scrivono il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti (che non ha potuto esserci a Reggio Calabria) –, ringraziamo i rappresentanti di Parlamento e Commissione Ue che ci hanno ascoltato con attenzione, dimostrando grande sensibilità e sintonia sui temi della libertà di informazione, della lotta alle intimidazioni e alle minacce ai giornalisti, del rispetto dei diritti umani”.
“Ci auguriamo – è il messaggio della Fnsi – che con loro e con gli altri interlocutori istituzionali, nazionali e internazionali, si possano consolidare quei rapporti di collaborazione essenziali ad una concreta difesa della libertà di stampa e del lavoro degli operatori dei media di cuisempre più, in tutto il mondo, si sente oggi la necessità”.
Riportiamo, quindi, i messaggi integrali inviati alla Federazione nazionale della stampa da Grasso e Boldrini:
Il messaggio del presidente del Senato Pietro Grasso
Gentilissimo Presidente Fnsi Giuseppe Giulietti, come sai ho sempre prestato molta attenzione al tema della libertà dell’informazione. Da magistrato ho conosciuto molti giornalisti appassionati che hanno avuto l’ambizione e la serietà di raccontare tutta la verità, consapevoli dei rischi che avrebbero corso.
È stato proprio in virtù di quella lunga esperienza che mi sono convinto che un giornalista libero e coraggioso possa essere un alleato straordinario tanto nella lotta alla criminalità organizzata quanto nell’affermazione della cultura della legalità.
Come Presidente del Senato ho avuto modo di comprendere da un’altra angolazione l’importanza decisiva che svolge un’informazione libera e indipendente in un sistema democratico. Essa infatti può definire i temi e la qualità del dibattito pubblico e, quindi, della democrazia in cui viviamo e di quella che lasceremo in eredità alle generazioni future. Da ogni prospettiva la si guardi, l’informazione è un pilastro irrinunciabile, un presidio di libertà che abbiamo il compito di promuovere e difendere.
Trovo molto significativo che in questa giornata si ricordino quanti, tra i vostri colleghi, hanno perso la vita proprio in virtù del loro impegno professionale: la loro testimonianza umana, intellettuale e morale è un inestimabile patrimonio per la coscienza civica del nostro Paese e, al tempo stesso, un esempio a cui ispirarsi per quanti intendono iniziare questo tipo di percorso. Sul loro esempio dobbiamo rivolgere lo sguardo al futuro e concentrare le nostre attenzioni verso i tantissimi giornalisti che quotidianamente sono vittime di minacce e intimidazioni.
Abbiamo bisogno del loro talento, della loro perseveranza, del loro spirito critico. Per queste ragioni aderisco con convinzione alla Giornata della memoria dei giornalisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo organizzata oggi dalla Federazione Nazionale della Stampa e colgo l’occasione per ribadire la mia vicinanza personale e quella del Senato della Repubblica a tutti voi.
Il messaggio della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini
Desidero esprimere il mio apprezzamento per le iniziative promosse dalla Federazione nazionale della stampa italiana, insieme a UsigRai, Articolo21, Reporters sans frontières Italia, Amnesty International Italia e Libera Informazione, in vista della Giornata internazionale per la libertà di stampa che si celebra il 3 maggio di ogni anno.
Una mobilitazione per la libertà, il pluralismo e l’indipendenza dell’informazione, resa ancor più urgente dalla recente notizia del declino di tutti i parametri del World Press Freedom Index, ovvero dell’indicatore con il quale Reporters sans frontières misura il livello di libertà dei giornalisti in 180 Paesi del mondo. Un peggioramento che – questo il dato che acuisce la preoccupazione – è comune a tutti i continenti.
Quasi ci stessimo dimenticando ovunque, anche nella nostra Europa, che la libertà di informazione rimane metro fondamentale per giudicare il corretto funzionamento della democrazia e dello stato di diritto. Reputo inoltre significativo che la vostra iniziativa abbia a cuore, ben oltre i confini della professione giornalistica, la più completa difesa della libertà di espressione e di opinione, da chiunque manifestata. In memoria di Giulio Regeni e a sostegno di tutti coloro che come lui, in ogni parte del mondo, si battono per i diritti umani. Anche nel nostro Paese è indispensabile incrementare l’attenzione ai tanti ostacoli che l’informazione incontra.
Voglio ricordare che la Camera dei deputati, in questa legislatura, ha riservato attenzione al tema, anche attraverso specifiche attività conoscitive e di inchiesta. Mi riferisco in particolare all’indagine svolta dalla Commissione Antimafia sulla condizione dei giornalisti minacciati dalla criminalità organizzata, che ha evidenziato un panorama preoccupante di intimidazioni e condizionamenti, ma ha anche indicato alcuni possibili interventi legislativi.
Sotto questo profilo, considero di grande importanza che i provvedimenti all’esame del Parlamento possano finalmente dare la giusta soluzione all’annoso problema delle cosiddette “querele temerarie”, vera e propria arma di ricatto che è tanto più pericolosa quanto più viene puntata contro i settori precari del giornalismo.
Questo intervento lo dobbiamo non soltanto ad una categoria, che pure è chiamata ad esercitare una fondamentale funzione democratica, ma all’intera comunità civile, al suo diritto ad essere correttamente informata.