NEW YORK (Usa) – Yusuf Ruzimuradov, il giornalista imprigionato più a lungo in tutto il mondo, è stato liberato a fine febbraio in Uzbekistan. Lo ha reso noto, da New York, il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) invitando le autorità uzbeke a compiere ulteriori passi per migliorare il clima per i media, lasciando cadere le accuse contro due giornalisti indipendenti che sono dovuti comparire oggi in tribunale.
Ruzimuradov, 64 anni, ex reporter del quotidiano di opposizione Erk, è stato rilasciato in silenzio il 22 febbraio e si è finalmente riunito con la sua famiglia. Non ha ancora rilasciato dichiarazioni pubbliche, ma è emblematico che abbia scontato 19 anni di carcere per accuse contro lo Stato, con la sua pena prolungata almeno due volte dopo che aveva scontato il suo periodo iniziale di 15 anni. Il sito indipendente Ferghana news, che citava l’organizzazione locale per i diritti umani Ezgulik, ha riferito che Ruzimuradov è stato rilasciato con restrizioni non specificate.
In un caso a parte, il processo ai giornalisti indipendenti Bobomurod Abdullaev e Hayot Nasriddinov inizierà a Tashkent la prossima settimana, Secondo i membri della famiglia di Abdullaev, interpellati dal Cpj, i giornalisti sono accusati di “cospirazione per rovesciare il regime costituzionale” e, se condannati, rischiano fino a 20 anni di carcere.
“Oggi – afferma la coordinatrice del programma Cpj Europa e Asia centrale, Nina Ognianova – possiamo tirare un sospiro di sollievo perché Yusuf Ruzimuradov, il giornalista che è stato tenuto in prigione più a lungo nel mondo, è stato finalmente rilasciato in Uzbekistan, ma rimaniamo indignati per la grave ingiustizia che lo ha derubato di 19 anni della sua vita”.
Nina Ognianova sottolinea che “se il presidente Shavkat Mirziyoyev è seriamente intenzionato a trasformare una nuova pagina nel trattamento riservato ai media da parte del suo paese, le restrizioni saranno rimosse contro Ruzimuradov, le accuse saranno fatte cadere contro Bobomurod Abdullaev e Hayot Nasriddinov, e anche loro saranno liberati”.
Abdullaev, un libero professionista che ha collaborato con il giornale on line Ferghana news, l’Institute for War and Peace Reporting con sede a Londra e Radio Free Europe / Radio Liberty (Rfe / Rl) finanziata dagli Stati Uniti, è stato incarcerato a Tashkent il 27 settembre 2017. Il mese scorso i suo parenti hanno denunciato ai rappresentanti di diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani che Abdullaev è stato torturato e maltrattato durante la detenzione. Ferghana news ha, inoltre, riferito che all’avvocato difensore di Abdullaev non è stato permesso di incontrare il giornalista.
Anche Nasriddinov, blogger ed economista, è stato arrestato nell’ottobre scorso con accuse simili ed anche nei suoi confronti si teme possa essere stato torturato in carcere. Un parente di uno dei giornalisti ha riferito al Cpj che entrambi si trovano nel centro di detenzione dei servizi di sicurezza uzbeki di Tashkent.
Nel febbraio scorso, il Comitato per la protezione dei giornalisti, assieme ad altri undici gruppi internazionali che si battono per la libertà di stampa e i diritti umani, hanno invitato l’Uzbekistan a rilasciare tutti i giornalisti incarcerati e indagare sulle accuse secondo cui alcuni di essi sarebbero stati torturati in carcere. (giornalistitalia.it)