MILANO – “Ps. Questo è il mio ultimo articolo per Libero. L’editore ha deciso un avvicendamento alla guida del vostro quotidiano. Come in ogni giornale, l’editore è sovrano e io mi faccio da parte”. Poche parole quelle scelte da Maurizio Belpietro – a margine di un editoriale scritto come una risposta a un lettore, titolo: “No contro il pericolo Renzi” – per annunciare il suo addio alla direzione di “Libero”. Un addio che ha il sapore amaro di un benservito.
Belpietro, nel suo ultimo “editoriale”, spiega perché voterà “No” al referendum di ottobre – “Non so cosa pensi la direzione di Libero, so che cosa pensa Maurizio Belpietro che fino a ieri sera di Libero era il direttore. Io sono per il No e per un motivo molto semplice: perché la riforma non è equilibrata ma pende tutta a favore di Renzi” – e poi tanti saluti.
Al suo posto, sulla poltrona di direttore, arriva Vittorio Feltri, che fondò il quotidiano nel 2000 e che a “Libero” era già tornato come editorialista.
La “fuoriuscita” di Belpietro sarebbe maturata – sostengono i bene informati – dopo uno scontro proprio con Feltri. Al centro delle tensioni ci sarebbe stato il taglio agli stipendi dei giornalisti e la linea politica da seguire. Oggi è chiaro che a vincere è stata quella di Feltri, “fan” dell’asse Renzi-Verdini. E vale la pena ricordare che l’editore di Libero è Antonio Angelucci, imprenditore della sanità, senatore di Forza Italia e grande amico di Denis Verdini.
Tra verità e gossip sulle ragioni del “licenziamento” e conseguente addio ai lettori dell’uno e del ritorno dell’altro, quel che è certo è che il giornalista bergamasco dopo 16 anni torna, dunque, alla guida del giornale di cui è stato direttore ed editore per 9 anni, fino alle dimissioni nel 2009. L’anno dopo, il 2010, Feltri passò a Il Giornale per poi tornare di nuovo a Libero nel 2011 come direttore editoriale, al fianco di Belpietro direttore responsabile ed entrambi proprietari del 10% della società editrice. Fino al 3 giugno 2011, data che segnò il nuovo passaggio di Feltri al Giornale come editorialista. Quindi il 3 maggio di quest’anno l’ennesimo ritorno a Libero. Sul giornale di oggi, l’annuncio dell’addio di Belpietro alla direzione e della nuova nomina di Feltri come direttore responsabile.
Dopo 16 anni il giornalista bergamasco di nuovo direttore della testata che fondò