BARI – «Egregio signor presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Gazzetta del Mezzogiorno torna oggi in edicola dopo tre giorni di sciopero. Torna nelle edicole di Puglia e Basilicata per onorare la sua presenza a Matera e, naturalmente, per non privare i lettori dell’informazione nel giorno in cui Matera debutta come Capitale europea della cultura».
Inizia così la “Lettera a Mattarella” dei giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, pubblicata oggi sul quotidiano impegnato in una dura vertenza.
«I giornalisti e i lavoratori della “Gazzetta” – si legge – offrono così un’ulteriore testimonianza del senso di responsabilità verso i cittadini e verso le nostre due regioni. È un giorno storico per la nostra terra e la “Gazzetta” non poteva non esserne testimone. Una funzione che svolge da più di 130 anni. Anche da queste pagine nel Dopoguerra si alzò l’urlo di chi definì Matera “vergogna nazionale”, denunciando la condizione di arretratezza di un Sud in cui Cristo si era fermato a Eboli. E innanzitutto da queste pagine partì e non è mai scemata la spinta verso il riscatto di Matera e del Mezzogiorno».
«Eppure oggi – proseguono i giornalisti – il giornale esce soltanto, ribadiamo, per il senso di responsabilità di chi ne costituisce l’anima. Le retribuzioni dei giornalisti e dei lavoratori tutti della “Gazzetta” sono ferme a novembre. E anche le decine di collaboratori nei centri grandi e piccoli di Puglia e Basilicata vantano mesi di crediti. Il futuro del giornale e dell’informazione nelle nostre due regioni è a rischio. È la conseguenza del provvedimento di sequestro-confisca dei beni disposto il 24 settembre scorso dal Tribunale di Catania nei confronti dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, nell’ambito di un’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa».
«Ecco perché, – proseguono i giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno – nel giorno della Sua visita, da queste colonne Le rivolgiamo un altro appello – dopo quello dello scorso 17 dicembre – affinché non si spenga una voce essenziale nel Mezzogiorno a Lei così caro. E indirizziamo il nostro grido anche al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, anch’egli presente oggi a Matera. Le sue origini pugliesi certamente gli permettono di valutare il ruolo che questo giornale riveste per le nostre comunità: dal Gargano a Santa Maria di Leuca, dalle Murge al Pollino».
«Su Matera, la Città dei Sassi, – continua la “Lettera a Mattarella” – si accendono oggi i riflettori del Vecchio Continente. Capitale europea della Cultura per il 2019. Ma cosa sarebbe mai la cultura di Matera, della Basilicata, della Puglia e del Mezzogiorno senza un’informazione puntuale, rigorosa e propositiva? Cosa sarebbe, se si spegnesse la voce del nostro giornale? Del resto, su queste colonne hanno scritto autori, intellettuali e politici protagonisti del riscatto italiano a partire da Sud. Uno per tutti? Leonardo Sciascia fu a lungo firma della nostra terza pagina, con i suoi interventi controcorrente e talora profetici».
«Caro Presidente, – chiosano i giornalisti del quotidiano pubblicato in Puglia e Basilicata – il giornalismo di qualità è cultura, tanto più nell’era delle fake news e delle risse sui social network. Oggi, nel darle il nostro benvenuto qui a Matera, la “Gazzetta” affida a Lei una speranza di futuro». (giornalistitalia.it)