ISERNIA – Traguardo importante oggi, 12 marzo, per “l’Eco dell’Alto Molise – Vastese” che oggi compie dieci anni. La testata è stata, infatti, registrata al Tribunale di Isernia il 12 marzo 2014 con il numero 2. «Oggi dunque – spiega il direttore responsabile Maurizio D’Ottavio – la nostra redazione spegne dieci importanti candeline. Anche se la parola candelotti sarebbe più indicata. Significa che da dieci anni l’Eco è on line. Vuol dire che da dieci anni, ogni santo giorno, Natale, Pasqua e Ferragosto compresi, con il sole o con la bufera, abbiamo fatto informazione e dato voce ad un territorio da sempre dimenticato dagli organi di stampa “importanti” e dalla politica di conseguenza. Da dieci anni, senza uno stipendio vero e proprio e senza alcuna tutela come professionisti, a partire da quella legale che è molto utile per chi fa questo mestiere, senza ferie pagate, senza malattia, senza tredicesime o riposi compensativi, alimentiamo quotidianamente, con decine di articoli e aggiornamenti in tempo reale, un giornale telematico che è diventato punto di riferimento del panorama dell’informazione sia nel Molise che nell’Abruzzo».
«Non lo diciamo – ricordano provocatoriamente i colleghi dell’eco dell’Alto Molise – Vastese – noi stronzi della redazione, ma lo dimostra il fatto che quasi ogni giorno le nostre notizie, raccolte sul campo, tra la gente, vengono riprese da più blasonate testate giornalistiche non solo regionali, ma anche a tiratura nazionale, se non addirittura, e succede spesso, dalle agenzia di stampa. In questi dieci anni ci siamo fatti diversi nemici e abbiamo collezionato più di qualche querela per presunte diffamazioni a mezzo stampa che poi i giudici hanno cassato e archiviato, ritenendo si trattasse semplicemente del sacrosanto esercizio del diritto di cronaca e di critica.
In questi dieci anni abbiamo difeso il territorio davvero in trincea, unica voce critica e in grado fare opinione e creare pressione sulla cosiddetta classe politica. Le battaglie condotte a mezzo stampa sono innumerevoli, dall’ospedale al ponte Sente, passando per le scuole, la viabilità più in generale, la parità di genere, senza considerare il servizio di pubblica utilità reso, senza alcuna indennità o encomi, nel corso dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid».
«Siamo considerati trasversalmente – sottolineano i colleghi molisani – una testata giornalistica scomoda, ruvida, irriverente, strafottente, ostile alla politica e ai potentati, veri o presunti, sia di destra che di sinistra. Ci piace ricordare, ogni tanto, che il centrosinistra ci bolla come fascisti, mentre la destra ci etichetta come comunisti. Evidentemente stiamo facendo bene il nostro lavoro. Siamo giornalisti ed editori di noi stessi, per questo assolutamente liberi, perché nessuno ci paga lo stipendio e quindi può permettersi di dire cosa dobbiamo o possiamo scrivere. La nostra testata giornalistica non percepisce alcun finanziamento pubblico, sia chiaro; si regge solo con le donazioni, qualche sponsor, e soprattutto con gli abbonamenti sottoscritti dai lettori. Quasi tutto è gratis, mentre alcuni articoli sono a pagamento. Pochi euro all’anno per avere accesso a tutti i contenuti, ma soprattutto per sostenere una testata giornalistica che ha come unico scopo quello di difendere l’Alto Molise e l’Alto Vastese. Abbiamo avuto milioni di contatti in questi dieci anni; se ogni lettore ci avesse donato un solo euro, oggi saremmo ricchi. Invece siamo solo dei cronisti di montagna, ma ne andiamo fieri».
A Maurizio D’Ottavio e a tutti i colleghi de “l’Eco dell’Alto Molise e Alto Vastese” i migliori auguri dal Direttore e dalla Redazione di Giornalisti Italia con il più sincero in bocca al lupo per un futuro come sempre in trincea, ma con le risorse necessarie a continuare a garantire dignità ad una giornale che, con grande passione e professionalità, si sforza di tenere alta la qualità dell’informazione in Molise e Abruzzo. (giornalistitalia.it)