TARANTO – Il passaggio del canale 16 del digitale terrestre in Puglia da Blustar Tv di Taranto a Trm di Matera ha rappresentato una vera e propria cessione di ramo d’azienda e come tale richiedeva il passaggio anche del personale.
Lo ha stabilito, secondo quanto rende noto la Slc Cgil, il tribunale di Taranto che, con sentenza emessa dal giudice del lavoro Annamaria Lastella, ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Ester Spada, legale di fiducia del sindacato, per conto di un tecnico televisivo, condannando in solido le due società televisive al reintegro immediato, al pagamento delle mensilità maturate dal licenziamento alla data della sentenza e al risarcimento delle spese legali.
“Il tribunale di Taranto – spiegano in una nota Andrea Lumino, segretario provinciale della Slc Cgil, e Mimmo Mazza, vicepresidente di Assostampa Puglia – ha non solo accolto il ricorso del lavoratore ma anche stabilito un principio importante, ovvero che nel settore televisivo canali e frequenze non possono essere considerati merce di scambio sulla testa dei professionisti dell’informazione e della comunicazione”.
La Slc Cgil e l’Assostampa Puglia, conclude la nota, “più volte hanno sostenuto, anche in occasione dei tavoli svoltisi in prefettura, che la chiusura della emittente televisiva Blustar doveva passare attraverso un tavolo di confronto tra le due società e le organizzazioni sindacali. Invece si è scelto di disertare gli incontri e di procedere in maniera unilaterale”. (ansa).
Il Tribunale di Taranto ha condannato Blustar al reintegro dei lavoratori licenziati