BAKU (Azerbaigian) – Solo 8 secondi per scorrere una “news”, rigorosamente su Facebook o Google e, ancora più imperativo, attraverso lo schermo del telefonino, utilizzato dal 90% dei giovanissimi per informarsi. È l’informazione dei “Millennials”, la nuova generazione dei nativi digitali: rapidissima, preferibilmente video o fotografica perché il cervello, almeno quello dei giovanissimi “va molto più veloce del testo”. Si è aperta con questa riflessione, frutto di una ricerca di PriceWaterCoopers, che si è aperta a Baku, in Azerbaigian, la due giorni del News agencies World Congress (Nawc), ospitato dall’agenzia azera Azertac e dalla Heydar Aliyev Foundation nell’Heydar Aliyev Center della capitale caucasica.
Presenti circa 100 agenzie stampa, tra cui anche l’Agi, da 77 Paesi del mondo, invitate per riflettere sulle nuove sfide del settore e sulle opportunità offerte dalle tecnologie e dai social media. Il presidente azero, Ilham Aliyev, ha inaugurato la riunione e ha sottolineato come l’Azerbaigian, snodo culturale tra il mondo islamico e l’Europa, possa avere un ruolo nella “promozione dei valori della cooperazione e dell’informazione mondiale” a fronte delle sfide di tutti: dalla crisi economica al terrorismo.
“È per noi un onore ospitare un evento così importante sono sicuro che sarà un occasione anche per lo sviluppo dell’Azerbaigian”. “Questo Congresso rappresenta una pietra miliare nel mondo dell’informazione – ha detto il direttore generale di Azertac, Aslan Aslanov – e, nonostante la crisi del settore, i media continueranno a giocare un ruolo cruciale per la stabilità e la pace nel mondo”.
Jonas Eriksson, presidente dell’Eana, European Alliance of New agencies, ha ricordato come tra i media occidentali la carta stampata è quella che ha più sofferto della crisi: “Il Guardian ha perso il 60% della distribuzione delle copie, il Wsj il 40% nel periodo dal 2004 a oggi”.
Per le agenzie stampa il problema e soprattutto quello del dominio culturale dei social. “L’incontro tra Papa Francesco e il patron di Facebook, Mark Zuckerberg, rappresenta un messaggio chiarissimo: si può leggere come una “business strategy” per connettere quel milione di persone ancora lontane da Facebook, ha spiegato Brownlow. Come reagire a questo? Le agenzie stampa devono far valere il proprio filtro di qualità, ha spiegato l’esperta: “La strage di Boston fu tra gli eventi più seguiti dai social, in particolare da Twitter. Purtroppo fu registrato un buon 60% di informazioni completamente errate”, ha aggiunto Brownlow. Ma soprattutto sarà necessario per le agenzie di stampa puntare su tre direttici: “Innovazione, diversità (in termini di format e piattaforme digitali) e tecnologia.
Sui “Millennials”, i consumatori del futuro, si è concentrato anche il direttore generale di Al Arabya, Turki Abdullah Aldakhil. Chi sono questi giovanissmi? “Inseguono l’informazione sui social, amano i video e le breaking news ma soprattutto sono ipercritici, chiedono massima trasparenza e detestano la corruzione”, ha spiegato Aldakhil sottolineando che il mercato dei “social” conta 7 milioni di consumatori abituali solo per Faceboob, campione indiscusso seguito da Istagram e Snapchat.
Nel calendario della due giorni del Nawc numerosi incontri sui temi “caldi” per l’informazione, come quello del consumo delle notizie nel prossimo futuro, sul finanziamento delle agenzie stampa, infine la sicurezza dei giornalisti in zone di guerra. Il Congresso delle agenzie mondiali, alla sua quinta edizione, ha tenuto la sua prima riunione a Mosca nel 2004, organizzato dalla Tass. Si è poi tenuto in Spagna, Argentina e l’ultimo a Riad nel 2013. (agi)
Titti Giammetta