TRENTO – «Quella di Antonio per l’Europa non era semplice curiosità, era il desiderio, l’attitudine, il progetto di comprendere e di far comprendere. La consapevolezza dell’importanza dello spirito critico nel confronto di opinioni» e «questa attitudine era particolarmente riversata nei confronti dell’Unione europea, di questo grande storico processo che è in corso è che sta realizzando in Europa una condizione unica al mondo di pace e collaborazione, di tutela dei diritti e della democrazia, che è la base, l’anima dell’Unione europea».
Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto a Trento in occasione del conferimento della laurea magistrale a titolo d’onore in European and International Studies ad Antonio Megalizzi, lo studente e giornalista trentino ucciso a Strasburgo nell’attentato ai mercatini di Natale l’11 dicembre 2018.
Il presidente era presente anche ai funerali di Megalizzi e ha creato un legame con la famiglia del giovane studente dell’Università di Trento e giornalista radiofonico ucciso a soli 29 anni dal terrorista islamico Chérif Chekatt, che aprì il fuoco sulla folla al mercatino di Natale di Strasburgo provocando cinque morti e 11 feriti. La fidanzata di Antonio, Luana Moresco, che oggi è presidente della Fondazione che porta il nome del compagno, ha ringraziato il presidente
Mattarella, ricordando appunto che «lei c’era, è sempre stato presente, grazie».
Mattarella ha ricordato che Antonio Megalizzi, «è morto a Strasburgo, luogo simbolo della pace europea. Luogo conteso per secoli che è diventato, come sede del Parlamento europeo, il simbolo della pacificazione e dell’aver trasformato le contrapposizioni in impegno comune ed il futuro volto in comune».
Temi, quello della collaborazione e della tolleranza, sottolineati anche dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli: «La pace tra le nazioni, la libertà di pensiero, il rispetto delle persone – di tutte le persone – la tutela delle diversità sono i principi fondanti della nostra identità. Se perdessimo tutto questo l’Europa si ritroverebbe senza identità e funzione. Ecco perché il Parlamento chiede che la tutela dei nostri Trattati venga assicurata con scrupolo in un momento in cui alcuni Paesi intervengono minando l’autonomia della magistratura e dell’informazione. Così come sosteniamo l’apertura di procedure d’infrazione da parte della Commissione europea nei confronti di quei paesi che dichiarano alcuni loro territori “LgtbqI free zone”. Quando di parla di territori vietati a qualcuno si mette in discussione il diritto all’uguaglianza dei nostri cittadini. E in Europa i diritti di ogni persona sono diritti di tutti», ha detto Sassoli.
Il presidente dell’Europarlamento ha ricordato anche che «di fronte all’intolleranza, all’odio e alle minacce terroristiche, alle ingerenze straniere, alle sfide nuove che ci presenta il mondo globale, Antonio ci avrebbe ricordato che l’Europa è il nostro destino, o come amava ripetere, “la vera chiave del nostro futuro”». (ansa)