ROMA – Nuova udienza del maxiprocesso “Mafia Capitale” nell’aula bunker del carcere di Rebibbia. Dopo l’arringa di venerdì scorso di Giosuè Naso, legale dell’ex Nar Massimo Carminati, ed i suoi riferimenti al Procuratore Giuseppe Pignatone e al giornalista Lirio Abbate, si sono dissociati esprimendo solidarietà gli avvocati di Odevaine e di Libera.
Il collegio dei difensori del processo Mafia Capitale sembra spaccato dopo l’attacco al giornalista Lirio Abbate da parte dell’avvocato Giosuè Naso al processo d’appello al clan Fasciani, uno dei clan di Ostia. Solidarietà al giornalista, che da anni vive sotto scorta, è stata espressa oggi in apertura di udienza dall’avvocato Luca Petrucci, difensore di Luca Odevaine.
“Ho stima per l’avvocato Naso – ha detto Petrucci – ma le sue parole sono pericolose. Non si può lasciare un uomo solo, non è giusto mettere alla gogna un giornalista che vive sotto scorta minacciato dalla mafia”. A Petrucci si è associato il collega Giulio Vasaturo, legale di Libera.
“Si tratta di difendere il lavoro di un giornalista sotto scorta – ha sottolineato – per il suo impegno contro la criminalità organizzata”.
Altri difensori hanno manifestato invece vicinanza al collega Naso. Tra questi, Gaetano Scalise, difensore dell’ex responsabile del dipartimento affari sociali del Comune di Roma Angelo Scozzafava, ed il difensore dell’ex Ad di Ama Franco Panzironi.
C’era già stato, ieri, il presidente della Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), Giuseppe Giulietti, ad augurarsi che le autorità istituzionali e di garanzia avessero ascoltato le parole di Naso. (RaiNews)
I legali di Odevaine e Libera solidali con il giornalista: “Pericolose le parole di Naso”