GENOVA – “Il nuovo gruppo editoriale, risultato della fusione del Secolo XIX e La Stampa, è stato annunciato il 2 agosto e il primo atto è il il cambio di direzione al Decimonono”. Lo ricorda l’Associazione Ligure Giornalisti annunciando che “il giornale ora è affidato al collega Alessandro Cassinis (il vicedirettore responsabile che da domani firmerà il giornale, ndr): a lui, che avrà un compito fondamentale nel momento più delicato della testata ligure, vanno la nostra stima e l’augurio di buon lavoro, certamente non formali”.
Il sindacato dei giornalisti liguri rivolge anche a Umberto La Rocca, che lascia Il Secolo XIX, “un saluto e un ringraziamento per il lavoro svolto in questi cinque anni, pur nella differenza di opinioni, nella dialettica e nei confronti anche serrati sostenuti a proposito dei processi di ristrutturazione aziendale”.
“Il cambio della guardia nell’immediatezza di un nuovo assetto editoriale, in cui è evidente come il peso del Decimonono sia meno di un terzo di quello de La Stampa, non può essere visto – sottolinea l’Assostampa Ligure – come un mero avvicendamento”.
Il sindacato è, infatti, “in attesa di conoscere i piani editoriali ed industriali del nuovo gruppo per quanto riguarda la redazione e per gli altri settori del quotidiano. Il patrimonio di alte professionalità che hanno sempre garantito un’informazione libera e indipendente, la storia del Decimonono, il suo ruolo di pilastro ligure nello scenario nazionale dovranno essere salvaguardati e potenziati, pena il declino irreversibile dell’informazione in Liguria”.
Umberto La Rocca, dopo cinque anni, si è congedato dai lettori del “Secolo” con un editoriale, pubblicato oggi, nel quale ringraziato la redazione e l’editore Carlo Perrone e ricordato come il quotidiano genovese abbia “tenuto il mare” nonostante “anni molto difficili per il Paese e per il mondo dell’informazione, conservando le quote di mercato e intraprendendo un percorso di risanamento finanziario che già comincia a dare i frutti”.
Addio al direttore Umberto Larocca e buon lavoro ad Alessandro Cassinis