OTTAWA (Canada) – La giornalista Marie Claude Lavallèe ha annunciato le proprie dimissioni dall’emittente pubblica CBC “per contribuire a preservare le opportunità di lavoro per i giovani”. Nell’annuncio, pubblicato sulla pagina Facebook dell’emittente col titolo “Ho lasciato Radio Canada!”, la giornalista canadese motiva la sua scelta come un contributo contro il taglio di personale imposto dall’azienda per fronteggiare la crisi.
“Se la mia partenza manterrà solo uno di voi”, afferma Marie Claude Lavallèe rivolgendosi ai giovani giornalisti, “sarà meglio di niente e ne sarei davvero felice”.
La sua scelta, ci tiene a sottolineare, non è certo imposta dai limiti anagrafici per andare in pensione, ma dalla voglia di accettare “nuove sfide”.
Nel contempo, ai giovani rivolge l’appello a non lasciarsi deprimere dalla mancanza di prospettive, ma di credere fermamente nella professione giornalistica, se la stessa viene svolta con serietà, passione, ma soprattutto adeguata preparazione.
Marie Claude Lavallée ha cominciato a lavorare a Radio Canada nel 1983. Appena una settimana fa, contro i tagli annunciati il mese scorso (657 posti di lavoro a tempo pieno nei prossimo due anni), si erano dimesse altre due stelle della CBC: Linden MacIntyre ed Alison Smith.
Su questa terza “ristrutturazione” aziendale dal 2009, il Sindacato dei giornalisti ha pubblicato un libro bianco sul futuro della società, allo scopo di animare il dibattito sullo scopo del mandato e il finanziamento della CBC sul futuro dell’emittente pubblica.
Tutti positivi i commenti della rete sul gesto della Lavallèe, chiaramente definito “un esempio da imitare”. Chissà se qualcuno degli ultra sessantacinquenni che, in Italia, si ostinano a mantenere il posto fino a 70 anni, avvertirà un minimo sussulto.
Chissà se in Italia qualche ultra 65enne seguirà l’esempio di Marie Claude Lavallèe