BOLOGNA – L’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna (Aser) è a fianco dei giornalisti dell’Ansa in stato di agitazione dopo l’annuncio da parte dell’azienda di un imponente piano di ristrutturazione con ricorso dall’1 luglio agli ammortizzatori sociali. Insieme ai colleghi, il Sindacato regionale dei giornalisti vuole contrastare il tentativo di ridurre la più grande e autorevole agenzia di stampa italiana ad ufficio di passacarte.
Il piano aziendale di revisione dell’organico – che prevede 65 esuberi – disattende impegni già presi coi colleghi precari e coi collaboratori storici. In tale prospettiva, l’Ansa non disporrà delle risorse necessarie a garantire un’informazione completa e imparziale, in una fase delicatissima per il Paese.
Si prospetta così un’ulteriore compressione degli spazi di democrazia, proprio quando le inchieste della Magistratura, le battaglie parlamentari, le scelte del Governo, le tensioni con le parti sociali richiedono la più ampia e neutrale informazione.
ANCONA – Il Sindacato giornalisti marchigiani solidarizza con i colleghi dell’Ansa, il cui sciopero contro l’ennesimo distruttivo piano dell’Editore ha scosso il giornalismo italiano riaffermando l’esistenza di una scala di priorità anche in una professione sempre più nel mirino dei tempi, dei manager con le forbici facili, delle strettoie economiche e delle insidie normative.
Agitare la scure contro il principale garante del flusso informativo comune a tutta la stampa italiana rappresenta un rischio da respingere con forza: di fronte a tagli così radicali anche la più collaudata e professionale delle strutture alla lunga rischierebbe di cedere in qualità e ampiezza del servizio.
È un pericolo da non correre, specialmente in provincia, dove l’Ansa è spesso l’unica fonte di trasmissione e autenticazione delle notizie anche nell’era dei social network. Per questo istituzioni e territorio, che hanno reagito prontamente al piano insensato dell’Editore esprimendo la propria solidarietà alla redazione in sciopero, ora debbono fare un salto di qualità e ragionare su quali risorse possano essere investite a garanzia di questo bene comune dell’informazione regionale e, di riflesso, della democrazia marchigiana.
Non di sola solidarietà possono vivere i giornali. E neppure le agenzie. L’Ansa merita investimenti e attenzioni. Anche dai territori. Il Sigim dialogherà con chiunque voglia accettare questa sfida.