Fortemente preoccupati dai cospicui tagli che l’azienda intende attuare

l’Adige, giornalisti in stato di agitazione

TRENTO – L’assemblea dei redattori dell’Adige ha proclamato all’unanimità lo stato di agitazione. I giornalisti sono “fortemente preoccupati dai cospicui tagli che l’azienda intende attuare”. Le preoccupazioni, spiegano i giornalisti, “riguardano l’entità della manovra di contenimento costi – a cui peraltro la redazione coscienziosamente non si è mai sottratta anche negli anni scorsi –, che corrisponde a oltre il 20% del costo del lavoro nell’azienda Sie; l’assoluta mancanza di chiarezza circa le ragioni per cui si chiedono questi sacrifici, senza specificare se e quanto corrispondano a effettive esigenze di bilancio; l’assenza di un piano editoriale che spieghi come si possa assorbire questa riduzione dei costi senza incidere sulla qualità del giornale; ma soprattutto l’assenza di un piano industriale pluriennale che offra una visione di prospettiva dove ci sia spazio anche per gli investimenti”.
“Le ricadute degli annunciati tagli – affermano i redattori del quotidiano trentino – rischiano concretamente di misurarsi in un abbassamento del prodotto l’Adige, patrimonio di cui quota parte i redattori rivendicano orgogliosamente la paternità, avendo contribuito negli anni a farlo diventare lo strumento di informazione più diffuso fra la gente trentina”.
“Per noi redattori dell’Adige – sottolineano i giornalisti – questo è un onere ed un onore di cui andiamo fiere e a cui non vogliamo rinunciare nel rispetto del tacito patto di fiducia che ci lega da anni ai nostri lettori”.
“In attesa di incontri chiarificatori con il direttore e con l’editore per capire se si potranno armonizzare i nostri punti di vista sul ruolo che l’Adige avrà da oggi in avanti”, l’assemblea dei redattori proclama lo stato di agitazione, dando mandato al Cdr di chiedere all’azienda, prima dell’avvio della trattativa vera e propria, “informazioni precise sulle ragioni e sull’entità dei tagli e di invitare il direttore, già nei prossimi giorni, ad illustrare all’assemblea l’organizzazione futura delle redazioni. Dopo questi passaggi, l’assemblea valuterà quali ulteriori passi compiere”. (giornalistitalia.it)

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