RIETI – Climat Change C4C ha perso la voce e l’energia di Lucia Grenna, l’Italia uno “straordinario alfiere alle Nazioni Unite”, Rieti una straordinaria donna (letteralmente) di mondo che forse neppure sapeva di avere. Una morte improvvisa ha fermato il volo di Lucia Grenna, 52 anni, che al Messaggero nel 1986, con Pino Bianco mosse i primi passi nel mondo dell’informazione come corrispondente da Antrodoco e che un infarto si è portata via il 15 giugno a Washington, dove lavorava come program manager communication per Climat Change C4C per la Banca Mondiale.
Un’impresa riepilogare le tante cose che Lucia ha fatto nella sua vita di donna di comunicazione, ma anche madre di 4 splendidi figli, Satya, Ginevra, Nicholas and Vittoria che la piangono da un capo all’altro del mondo. A lungo impegnata in Nicaragua, dal 2011 Lucia lavorava per la Banca Mondiale: solo per stare alle sue ultime settimane, era stata a Roma a fine maggio e poi a Bologna per il G7 italiano sul Clima per poi fare ritorno a Washington.
Girava il mondo ma per davvero, Lucia, chi la seguiva su facebook sapeva delle sue ore di sonno (poche) per via del jet leg e di impegni nel jet set internazionale ad altissimo livello. E degli auguri ricevuti a Natale dagli Obama. Ma anche della visita ad Amatrice, a marzo, che non le aveva lasciato addosso solo tanta tristezza ma anche la voglia di inventarsi qualcosa per dare una mano a ripartire.
A dare la notizia della sua morte improvvisa è stata la sorella Gabriella: domani a Washington, nella Holy Rosary Church di Casa Italia, si terrà una messa in suffragio. Non è ancora certo se poi la salma rientrerà in Italia. Un paese che amava ma che davvero le stava stretto. Nella pagina Remembering Lucia aperta su Facebook dalla figlia Satya il ricordo di amici e colleghi.
“Era brava e dura come una roccia nel suo lavoro ma questo non le impediva di esprimere una straordinaria umanità – posta Pierluigi Sassi di Earth Day Italia – Credeva sinceramente nella lotta al cambiamento climatico e, navigando tra istituzioni ciniche e speculatori di ogni foggia, manteneva ferma la sua missione umana e professionale, contrapponendo a tutto e a tutti il suo genio creativo e la sua inesauribile energia. Non oso immaginare il vuoto che lascia nella sua famiglia e nella sua squadra. Anche l’Italia perde uno straordinario alfiere alle Nazioni Unite. Earth Day Italia la ricorderà sempre nelle sue celebrazioni che lei ha contribuito a far diventare grandi”. (Il Messaggero)
Alessandra Lancia