La Germania protesta per Il fermo di polizia del corrispondente del Die Welt

La Turchia tiene in galera Deniz Yücel

Deniz Yücel

Deniz Yücel

BERLINO (Germania) – Non si sblocca il caso di Deniz Yucel. Il fermo di polizia del corrispondente dalla Turchia del Die Welt – che viene sospettato di essere una sorta di fiancheggiatore di organizzazioni terroristiche – è stato prolungato di una settimana, come scrive il giornale tedesco, senza che l’uomo sia ancora stato sentito da un giudice. Sono stati i legali del reporter, che ha sia la cittadinanza tedesca che quella turca, a informare il quotidiano amburghese circa l’allungamento del fermo: una disposizione resa possibile dallo stato d’emergenza proclamato dopo il tentato golpe del 15 luglio.
L’arresto di Yucel, martedì scorso a Istanbul, ha provocato un’onda di proteste e di indignazione in Germania. Nel fine settimana è stata organizzata a Berlino una manifestazione in favore della sua liberazione, con l’esplicita richiesta al governo federale di intervenire con decisione presso le autorità turche. La stessa cancelliera Angela Merkel ha fatto sapere ad Ankara di aspettarsi “un trattamento equo” nei confronti del giornalista tedesco. Un atteggiamento considerato da molti osservatori in Germania fin troppo tiepido.
Molti giornalisti attualmente sono agli arresti in Turchia, accusati di essere dei fiancheggiatori del terrorismo. Il ministero degli Esteri tedesco ieri ha assicurato che il governo “dà la massima importanza” al caso: “Faremo tutto quello che è in nostro potere per sostenere la libertà di stampa, un diritto fondamentale che dev’essere difeso in tutto il mondo”, si afferma in una nota, in cui si aggiunge che il ministero offre tutto il supporto necessario sia legale che consolare al giornalista.
È intervenuto poi anche il ministro socialdemocratico alla Giustizia, Heiko Maas, che ha ammonito la Turchia di essere rispettosa “dello Stato di diritto e della libertà d’espressione”. Amnesty International, da parte sua, chiede “l’immediata liberazione di Yucel dato che le autorità turche non sembrano avere alcuna prova che il giornalista abbia commesso dei reati”.
Le accuse nei confronti di Yucel comprendono associazione terroristica e propaganda illegale. Il reporter avrebbe tra l’altro scritto del caso delle mail hackerate del ministro dell’energia Berat Albayrak, il genero del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
“Noi riteniamo che non vi siano motivi per trattenere ancora il nostro cliente – hanno detto i legali del giornalista alla Welt – le indagini preliminari della polizia sono terminate. Speriamo che non vi siano altri motivi, esterni al procedimento, per ritardare la sua liberazione”.
Anche Martin Schulz, sfidante della cancelliera Angela Merkel alle prossime elezioni in Germania per l’Spd, si è detto “preoccupato” per lo stato di detenzione in cui si trova il corrispondente del giornale Die Welt, Deniz Yucel.
“Da presidente del Parlamento europeo ho più volte criticato Ankara per le restrizioni poste alla libertà e indipendenza dei giornalisti”. Ha ricordato Schulz. In base alla procedura vigente durante lo stato di emergenza (ormai in vigore ininterrottamente dal fallito golpe del 15 luglio scorso) lo stato di fermo di polizia può durare al massimo 14 giorni, durante i quali gli inquirenti possono raccogliere prove nei confronti del soggetto colpito dal provvedimento, prima di formulare un’accusa formale. (agi)

 

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