SASSARI – La società sportiva Torres Calcio protagonista dell’ennesimo “atto intimidatorio e contrario ai diritti e doveri della professione giornalistica”. Lo denunciano Associazione Stampa Sarda, Ussi Sardegna e Ordine dei giornalisti della Sardegna schierandosi al fianco dei colleghi del quotidiano “La Nuova Sardegna”.
Ieri, infatti, in occasione della partita di calcio Torres – San Teodoro, valida per la terza giornata del Campionato nazionale dilettanti, il cronista e il fotografo del quotidiano La Nuova Sardegna non sono stati ammessi allo stadio “Vanni Sanna”. Ad entrambi è stato comunicato che “la società rossoblù ha ritenuto di dover sospendere i loro accrediti”.
Una volta pagato il biglietto, il collega e il fotografo sono entrati allo stadio, ma al primo è stato impedito l’accesso alla tribuna stampa, al secondo l’accesso al campo. Fatto ancora più grave, al giornalista è stato interdetto anche l’accesso alla sala stampa per le rituali interviste al termine della partita.
“In Italia – denuncia l’Associazione Stampa Sarda presieduta da Celestino Tabasso – la libertà di stampa deve fare i conti con le minacce della criminalità organizzata, le pressioni della politica, le concentrazioni dei gruppi editoriali, una normativa sulle querele del tutto insoddisfacente e la crisi strutturale del settore: nessuno sentiva l’urgenza che ci si mettesse anche la Torres”.
“Se la dirigenza tiene davvero all’immagine della squadra, potrebbe cominciare a tutelarla – sottolinea il Sindacato dei giornalisti – evitando atteggiamenti antidemocratici e controproducenti. Non sarà un mancato accredito a impedire ai giornalisti della Nuova Sardegna di raccontare in piena coscienza ai lettori quel che avviene in campo e fuori”.
Dal canto suo, il consiglio direttivo dell’Ussi Sardegna, presieduto da Mario Frongia, esprime vicinanza e solidarietà ai colleghi de “La Nuova Sardegna” Antonio Ledà, Sandra Usai, Daniele Doro e al fotografo Ivan Nuvoli per quanto accaduto al “Vanni Sanna” di Sassari prima e durante la partita.
L’Ussi spiega che “prima dell’inizio del match, con mail inviata al collega Ledà, la Torres comunicava che dal 18 settembre avrebbe negato gli accrediti stampa ai giornalisti de La Nuova Sardegna, regolarmente concessi a inizio stagione. I colleghi, dopo aver pagato il biglietto d’ingresso, si accomodavano comunque in tribuna stampa. Durante la partita, prima uno e, poi, un secondo steward e, successivamente, un funzionario della Digos, intimavano ai colleghi di lasciare lo stadio”.
“Un comportamento – sottolinea l’Ussi Sardegna – che riteniamo inaccettabile. Anche perché mette in difficoltà l’esercizio legittimo del diritto di cronaca. Rimasti, in ogni caso, in tribuna stampa, al termine della gara veniva, inoltre, negato l’accesso alla collega Usai in sala stampa. In attesa di ulteriori sviluppi, l’Ussi Sardegna, nel riservarsi altre iniziative, è vicina e manifesta la massima solidarietà ai colleghi de La Nuova Sardegna”.
L’Ordine dei giornalisti della Sardegna, infine, “condanna fermamente l’episodio e auspica che simili fatti – che sono lesivi della libertà di stampa e di opinione e assumono una forma pericolosamente ritorsiva – non si verifichino ancora”.
“Un conto – spiega l’Odg presieduto da Francesco Birocchi – è che una società sportiva ritenga, per sue ragioni, di dover sospendere qualsiasi uscita pubblica e di voler perciò proclamare il silenzio stampa. Altro conto è decidere con quali giornalisti e con quali organi di informazione parlare e con quali no, a quali domande rispondere e a quali no, quali critiche siano sopportabili e quali no”.
“L’atteggiamento assunto in questa occasione dalla dirigenza della Torres – insiste l’Ordine – è inaccettabile e deve essere censurato dall’intera categoria, alla quale compete il solo dovere di svolgere il proprio lavoro senza altri condizionamenti se non quelli imposti dalle norme, dal codice deontologico e dal rispetto della verità”.
“Qualsiasi ulteriore provvedimento adottato dalla società nei confronti dei colleghi de La Nuova Sardegna – ai quali va la solidarietà del consiglio dell’Ordine e, per suo tramite, di tutti i giornalisti sardi, con l’auspicio che ognuno possa continuare a svolgere serenamente il proprio dovere e a raccontare con la massima libertà le vicende sportive e societarie che interessano la Torres – o di altre testate di informazione, ci vedrà fermamente ostili, decisi – conclude l‘Odg sardo – a tutelare in ogni sede e con ogni strumento consentito il fondamentale diritto alla libertà di informazione. (giornalistitalia.it)