TORINO – Prosegue lo stato di agitazione alla Stampa con lo sciopero delle firme a tempo indeterminato. Lo rende noto il Comitato di redazione del quotidiano targato Gedi, che spiega: «Il direttore Maurizio Molinari lunedì ha presentato alla redazione torinese il nuovo piano digitale. La riorganizzazione prevede nuovi turni di lavoro, l’azzeramento degli straordinari e forti tagli ai compensi domenicali che si aggiungono ai drastici tagli già effettuati lo scorso anno».
«A ciò si aggiunge – incalza il Cdr – la riduzione di ben otto pagine dell’edizione nazionale che scenderà a 32 in tutto, indebolendo fortemente la versione cartacea che perde alcuni inserti come Tuttoscienze, da marzo solo nell’edizione web. Preoccupa, infine, il forte ridimensionamento della redazione romana, perché otto giornalisti su ventidue – tra cui sei donne – saranno trasferiti a Torino».
Non è tutto, perché «il direttore Maurizio Molinari – prosegue il Cdr – venerdì scorso, nell’incontro con i responsabili dei desk torinesi, aveva escluso ulteriori decurtazioni agli stipendi, negando quanto aveva invece comunicato poche ore prima ai rappresentanti sindacali. Ieri Molinari ha infine ammesso che i tagli ci saranno e per questo motivo è stato aspramente contestato dalla redazione, che pur assicurando il massimo impegno per traghettare la testata verso il mondo digitale, ha respinto il piano per l’assenza di un serio piano di investimenti».
Alla luce di quanto evidenziato dal Cdr, «i giornalisti de La Stampa, dopo i due giorni di sciopero attuati la scorsa settimana, nei prossimi giorni continueranno a non firmare gli articoli».
Intanto si moltiplicano gli attestati di solidarietà e vicinanza ai colleghi della Stampa dai Comitati di redazione de la Repubblica, Il Messaggero, Adnkronos, Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Il Secolo XIX e l’Huff Post Italia. (giornalistitalia.it)
Proseguono agitazione e sciopero delle firme contro il taglio di stipendi e pagine