CATANIA – Congelato lo sciopero dei poligrafici della Etis 2000, società che fa capo al gruppo Ciancio, editore del quotidiano “La Sicilia”. La decisione è stata presa ieri dopo un incontro con i vertici dell’azienda alla presenza di Mario Ciancio Sanfilippo e della sua rappresentanza legale, come espressamente chiesto da Rsu e sindacati di categoria.
Nel corso dell’incontro i rappresentanti dei lavoratori del centro stampa catanese hanno strappato alla proprietà la promessa del pagamento delle tredicesime e di altre pendenze economiche entro la metà di dicembre. Motivo per cui è stato sospeso lo sciopero di cinque giorni precedentemente proclamato.
La protesta dei tipografi (al momento in cassa Covid) era scattata nella notte tra mercoledì e giovedì, tant’è che ieri “La Sicilia” non è arrivata in edicola, eccetto una parte dell’edizione di Catania. I poligrafici non si arrendono al licenziamento collettivo di 32 dei 34 addetti (2 amministrativi verranno riassorbiti al giornale) ed hanno alzato il livello della protesta dopo che la famiglia Ciancio ha comunicato che dal primo dicembre “La Sicilia” verrà stampata nella tipografia di Messina della Ses, la società editrice della “Gazzetta del Sud” e del “Giornale di Sicilia”.
I tipografi hanno chiesto che “La Sicilia” si continui a stampare nello stabilimento Etis, ma la proprietà ieri ha confermato la volontà di affidare la commessa a Ses dal mese prossimo. I sindacati, però, chiedono di mantenere a Catania almeno la stampa di Avvenire, considerato che il contratto con il quotidiano della Cei scadrà ad aprile 2021.
«La decisione del gruppo Ciancio di fermare le attività della Etis 2000, nei cui stabilimenti vengono stampati “La Sicilia” e diversi quotidiani nazionali, è il chiaro segnale di un momento di profonda crisi dell’editoria siciliana» affermano gli esponenti siciliani di Stampa Libera e Indipendente esprimendo «piena solidarietà ai poligrafici».
«Non vorremmo – sostiene Stampa Libera e Indipendente Sicilia – che anche a Catania andasse in scena quanto già accaduto a Palermo, dove la Ses ha annunciato 17 esuberi tra i redattori del Giornale di Sicilia. La scelta di chiudere lo stabilimento tipografico e andare a stampare a Messina, proprio alla Ses, appare dannosa per il mondo dell’informazione regionale e potrebbe avere delle ricadute anche sul futuro di tutti i giornalisti, assunti e collaboratori, de “La Sicilia”. Per questa ragione, Stampa Libera e Indipendente si schiera al fianco dei poligrafici in questa difficile, ma fondamentale, vertenza». (giornalistitalia.it)
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