Caltanissetta: la Procura impugna due assoluzioni. Trapani: pubblicista a giudizio

La segretezza delle fonti non è negoziabile

Marco Bova, Giulia Martorana e Josè Trovato

Marco Bova, Giulia Martorana e Josè Trovato

PALERMO – Preoccupazione per la decisione della Procura Generale di Caltanissetta, che ha impugnato in appello le assoluzioni dei giornalisti Giulia Martorana e Josè Trovato, emesse dal Tribunale di Enna il 24 marzo 2015, e per il rinvio a giudizio del collega di Trapani, Marco Bova, è stata espressa dal Consiglio regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa riunito, ieri, a Palermo.
Giulia Martorana, corrispondente da Enna del quotidiano La Sicilia e Josè Trovato, cronista del Giornale di Sicilia, erano imputati di pubblicazione di atto coperto dal segreto istruttorio e favoreggiamento personale nei confronti di ignoti, per essersi rifiutati, in virtù del segreto professionale, di declinare le generalità della fonte confidenziale che aveva fornito loro una notizia.
La Procura, in virtù di un articolo del codice di procedura penale, non aveva riconosciuto il loro diritto a mantenere riservata la propria fonte confidenziale, perché giornalisti pubblicisti e non professionisti.
Adesso, a seguito del ricorso della Procura generale, è stata fissata per il prossimo 19 luglio un’udienza dinanzi alla prima sezione penale della Corte d’appello di Caltanissetta.
Marco Bova, corrispondente dell’Agi e di Tp24.it sarà, invece, processato il prossimo 15 dicembre, dinanzi al Tribunale di Trapani, per false dichiarazioni a pubblico ministero, con la stessa motivazione: essersi rifiutato, in virtù del segreto professionale, di rivelare la fonte di una notizia confidenziale.
Il segretario regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa, Alberto Cicero, ha annunciato per il 19 luglio una giunta straordinaria del sindacato dei giornalisti siciliani, che si svolgerà a Caltanissetta, al fine di ribadire, pure in quella sede, sostegno ai colleghi, come già avvenuto il 15 marzo 2010, in occasione dell’apertura del processo di primo grado, al Tribunale di Enna. “Siamo preoccupati – afferma Cicero – per l’orientamento della magistratura nei confronti della stampa e della libertà d’informazione, ma al tempo stesso abbiamo fiducia nella Corte d’appello che dovrà decidere sul ricorso della Procura generale. La preoccupazione, inoltre, riguarda la vicenda del collega di Trapani Marco Bova, a cui va la nostra solidarietà e pieno e convinto sostegno”.
Condividendo le preoccupazioni espresse dal Consiglio regionale dell’Assostampa Siciliana, in relazione alle vicende che hanno coinvolto i colleghi Giulia Martorana, Josè Trovato e Marco Bova, la Federazione Nazionale della Stampa ritiene “non accettabile il rinvio a giudizio del pubblicista accusato di non aver voluto rivelare le sue fonti”.
“La tutela delle fonti – ricordano il segretario generale Raffaele Lorusso e il presidente Giusppe Giulietti – è un presupposto necessario per garantire non solo la libertà del cronista, ma anche il diritto del cittadino ad essere informato.
La Fnsi, d’intesa con l’Associazione Siciliana della Stampa, si metterà a disposizione di Marco Bova e a tutela di un principio, quello della tutela delle fonti, “non negoziabile”.

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