MESSINA – Un grande polo multimediale “made in Sud”, che attraverso tutti i canali comunicativi racconterà il Meridione che cresce. Un percorso d’impegno nel solco dell’informazione di qualità, quello imboccato dalla Società Editrice Sud – presieduta da Giovanni Morgante – che al quotidiano Gazzetta del Sud, alla tv Rtp, alla radio Antenna dello Stretto e alla piattaforma on line, affianca ora il Giornale di Sicilia, la tv Tgs, la radio Rgs e il sito web Gds on line.
“Un’importante scommessa imprenditoriale”, una storia “di tenacia e passione” è stato affermato oggi a Messina nel convegno “Con le radici nella storia, scriviamo il futuro”, organizzato al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, alla presenza, tra gli altri, del presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, e dei governatori di Sicilia e Calabria Nello Musumeci e Mario Oliverio. Riflettori puntati sul mondo, dunque, nell’intento di rappresentare per i territori di riferimento, la Sicilia e la Calabria, con 7 milioni di abitanti, “uno strumento globalizzato e affidabile di conoscenza e crescita sociale”.
“Che queste due testate uniscano – ha affermato, tra l’altro, Paolo Gentiloni, parlando dell’integrazione tra Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia – le forze è una buona notizia, in particolare per il Mezzogiorno che sta condividendo i numeri e i tassi di crescita del resto del Paese”.
“Oggi viene solennemente ufficializzata questa decisione – ha aggiunto – una decisione di cui questi territori e il Paese intero vi deve essere grato. Grazie alla famiglie Ardizzone e Morgante e guardiamo con ottimismo e riconoscenza questa operazione”.
La Società Editrice Sud Spa, proprietaria della Gazzetta del Sud, ha acquisito la quota di controllo del Giornale di Sicilia Editoriale Poligrafica Spa. L’editore Antonio Ardizzone manterrà la carica di direttore e presidente del Giornale di Sicilia. La tradizione del quotidiano palermitano, fondato nel 1860 dalle famiglie Ardizzone-Pirri, si fonde, quindi, con la lungimiranza dell’imprenditore Uberto Bonino che nel 1952 scelse di chiamare il suo giornale Gazzetta del Sud, superando i confini siciliani per diventare leader dell’informazione in Calabria.
La Ses Spa coprirà, così, buona parte del Mezzogiorno con una informazione completa e multimediale: due testate storiche quali Gazzetta del Sud e Giornale di Sicilia, le televisioni Tgs e Rtp, i siti web e le radio Rgs e Antenna dello Stretto.
Il direttore editoriale e amministratore delegato di Ses Gazzetta del Sud, Lino Morgante, e un rappresentante dell’Italmobiliare Spa, entrano nel Cda del Giornale di Sicilia mentre l’editore Antonio Ardizzone diventa azionista della Ses Spa, con una quota del 5 per cento e viene cooptato nel consiglio d’amministrazione, mantenendo le cariche di presidente dell’Editoriale Poligrafica e di direttore del Giornale di Sicilia. La pubblicità locale di tutte testate del gruppo continuerà a essere gestita dalla Gds Media & Communication, quella nazionale dalla Rcs MediaGroup
L’evento di oggi pomeriggio si è aperto con un talk di approfondimento su “Il ritorno degli editori” e sulla rinnovata attenzione all’informazione di qualità, con l’intervento del presidente della Fieg, Maurizio Costa, del direttore del Tg1 Andrea Montanari e dell’amministratore delegato della Ses e direttore editoriale di Gazzetta del Sud, Lino Morgante.
Poi un focus sul delicato ruolo dei media nella formazione della “reputation” e nello sviluppo del Mezzogiorno, con il confronto tra il presidente di Banca Imi, Gaetano Micciché, il direttore responsabile di Gazzetta del Sud, Alessandro Notarstefano e il vicedirettore del Giornale di Sicilia Marco Romano. Intervento conclusivo del premier Paolo Gentiloni a sancire lo spessore e il valore della strategica scommessa imprenditoriale.
Una sfida che Gentiloni ha definito “una buona notizia” per il settore e il Paese; e il manager di banca Micciché “una scelta coraggiosa”. Immagina due giornali “gemelli diversi” l’amministratore delegato della Ses e direttore editoriale di Gazzetta del Sud, Lino Morgante, “che avranno elementi in comune, ma che manterranno le radici nel territorio. Siamo usciti da una crisi importante durata 10 anni, una crisi generale, economica e anche dell’editoria”.
“Il progetto di Gazzetta del Sud con il Giornale di Sicilia è di valorizzare le risorse e continuare a raccontare il territorio. C’è un problema di concorrenza esagerata della rete. Penso che una risorsa importante possa essere una maggiore tutela del diritto di autore”.
Al convegno, moderato dalla giornalista Annalisa Bruchi di Rai 2, è intervenuto Maurizio Costa, presidente Fieg: “Questa è un’occasione importante e confortante per l’editoria. Dal 2007 al 2017 i ricavi hanno avuto una flessione di oltre il 50 per cento e si è registrato un crollo della raccolta pubblicitaria di quasi il 60. La ragione è legata al ciclo economico, ma c’è un secondo grande elemento che è la trasformazione del modo di fare informazione, sono entrati in campo i grandi player della rete”. Per Andrea Montanari, direttore del Tg1 “dobbiamo fornire sempre notizie e sappiamo che un gran numero di persone le cerca sui social, sappiamo che dobbiamo affrontare quella realtà. La nostra risposta deve essere quella di tenere alta la qualità”.
La seconda parte del convegno è stata dedicata al ruolo dell’informazione nello sviluppo del Mezzogiorno ed è intervenuto Gaetano Micciché, presidente Banca Imi: “La fortuna per chi come me lavora in una grande banca è quella di perseguire due obiettivi, ottenere il risultato che ti è stato affidato e perseguire l’interesse generale”.
“Quella della Gazzetta del Sud e del Giornale di Sicilia è un’operazione coraggiosa, perché non è ovvio che due concorrenti storici poi capiscano che è arrivato il momento di condividere alcune scelte”, ha detto il presidente di Banca Imi Gaetano Micciché nel corso del focus sul ruolo dei media nella formazione della “reputation” e nello sviluppo del Mezzogiorno.
“Quello che è successo nell’editoria negli ultimi dieci anni – ha aggiunto – giustifica questa necessità di integrazione. Sono convinto che non solo nell’editoria, ma anche in tanti altri settori, ormai le dimensioni contino, in maniera decisiva purtroppo, e dico purtroppo perché talvolta in Italia non abbiamo realtà capaci di superare alcuni limiti”.
Secondo Alessandro Notarstefano, direttore della Gazzetta del Sud, “non possiamo disinteressarci alla persona a cui l’informazione arriva”, e per Marco Romano, vice dice direttore del Giornale di Sicilia, “il ruolo dei giornali deve essere di stimolo, bisogna operare affinché la gente sappia e sia messa nelle condizioni di farsi da sola un’idea”. Per entrambi il radicamento territoriale è una risorsa importante e un valore aggiunto. (agi)