Figec Cisal e Unirai al fianco della giornalista che racconta la guerra con sensibilità e rigore 

La Russia vuole Battistini e Traini in galera

Stefania Battistini

ROMA – Il tribunale distrettuale Leninsky di Kursk ha ordinato l’arresto dei giornalisti italiani Stefania Battistini e Simone Traini, attualmente fuori dalla Russia, accusati di aver attraversato illegalmente il confine dall’Ucraina per un reportage. Nelle ultime settimane, la Russia ha intensificato le indagini contro una dozzina di giornalisti stranieri accusati di essere entrati in Russia, in agosto, durante l’avanzata dell’esercito ucraino nella regione di Kursk.

Stefania Battistini e Simone Traini “embedded” sul blindato dell’esercito ucraino

Il tribunale di Kursk ha chiesto l’estradizione dei due giornalisti della Rai accusandoli di aver attraversato illegalmente il confine a bordo di un veicolo delle forze armate ucraine fino alla città di Soudja. Questa cittadina russa si trova a circa dieci chilometri dal confine ed è sotto il controllo ucraino. Il tribunale ha disposto che i due giornalisti, che rischiano cinque anni di reclusione, vengano inseriti nella lista dei “ricercati della Russia” e, in caso di estradizione, siano tenuti in custodia cautelare prima di un eventuale processo.

Stefania Battistini

Stefania Battistini è la giornalista della Rai che per prima ha documentato l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, e dal 12 settembre scorso è ricercata ufficialmente da Mosca. Nell’elenco figurano anche Nick Walsh della Cnn, Nicholas Simon Connolly della Deutsche Welle, Natalya Nagornaya della Tv ucraina 1+1 e le giornaliste ucraine Diana Butsko e Olesya Borovik.
Reagendo alla notizia, il 12 settembre la Rai ha condannato «un atto di violazione della libertà d’informazione» affermando che Battistini e Traini «hanno svolto in modo esemplare e obiettivo il proprio lavoro di testimoni degli eventi». La Rai ha sottolineato di continuare a «svolgere il proprio ruolo di servizio pubblico anche grazie alla coraggiosa attività dei propri giornalisti e inviati e si riserva di operare in ogni sede per denunciare la decisione del governo russo a difesa della libera informazione e a tutela della propria giornalista e dell’operatore».
Piena e concreta solidarietà ai due giornalisti è stata espressa da Unirai Figec Cisal che ha denunciato «l’ennesima provocazione dello stato russo, in spregio delle normali regole di democrazia e del lavoro di un giornalista».

Stefania Battistini e Carlo Parisi a Mozia

«Unirai – ha spiegato il sindacato dei giornalisti Rai – è al fianco dell’inviata del Tg1 Stefania Battistini e del suo operatore Simone Traini ai quali offre l’assistenza legale dopo la decisione del governo russo di inserire i due professionisti nell’elenco delle persone ricercate. Bene ha fatto il ministro degli esteri Tajani a convocare l’ambasciatore della Russia a Roma e bene fa la Rai a tutelare in ogni sede i colleghi».
Il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, nel rinnovare la piena solidarietà ai due colleghi della Rai, sottolinea che «Stefania Battistini, insignita il 21 settembre scorso del Premio Internazionale Mozia, è il simbolo del giornalismo sul campo che racconta la guerra con la sensibilità e il rigore che ogni cronista dovrebbe avere». (giornalistitalia.it)

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