Assegnata dal Ministero dell’Interno per le minacce ricevute. La redazione: “Siamo con te”

La Repubblica: il direttore Carlo Verdelli sotto scorta

Carlo Verdelli

ROMA – Il Ministero dell’Interno ha disposto la scorta per il direttore del quotidiano “la Repubblica”, Carlo Verdelli. «In uno dei momenti più difficili per il Paese, – annuncia, infatti, il Comitato di redazione del giornale – è arrivata una notizia che speravamo di non ricevere. Il nostro direttore, Carlo Verdelli, da sabato scorso è stato messo sotto scorta. Il dispositivo di protezione è stato deciso dal Viminale a seguito delle reiterate minacce ricevute nel corso degli ultimi due mesi, tali da rappresentare un pericolo grave e attuale per la sua incolumità. Una misura, la tutela disposta dallo Stato, che riporta agli anni più bui del terrorismo».
Pertanto, «nel ringraziare le forze dell’ordine per le indagini che stanno svolgendo», la Redazione «si stringe intorno al suo direttore e manda un messaggio chiaro agli autori delle minacce: Verdelli non è solo, a proteggerlo non saranno soltanto gli agenti addetti alla sua sicurezza, ma tutti i 360 giornalisti di Repubblica. Perché mettere sotto scorta il direttore, significa mettere sotto scorta l’intero nostro giornale».
Solidarietà a Verdelli viene espressa dal sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, il quale  sottolinea che «l’odioso fenomeno delle minacce ai giornalisti ha costretto alla scorta il direttore di Repubblica, Carlo Verdelli. A lui esprimo la mia totale vicinanza. Tanto più in questa fase di emergenza, ognuno è chiamato alla strenua difesa della libertà di informazione nel nostro Paese».
Solidarietà anche dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, secondo la quale «la concessione della scorta non può far passare in secondo piano la grave minaccia rappresentata dall’azione di gruppi che si ispirano al nazifascismo».
A giudizio della Fnsi, infatti, «è più che mai necessario che le autorità competenti si facciano carico di individuare e perseguire i rappresentati di tali gruppi che continuano ad agire indisturbati nel solco di principi e ideali estranei alla Costituzione repubblicana e all’ordinamento democratico». (giornalistitalia.it)

I commenti sono chiusi.