CATANZARO – Ai tempi dell’informazione “liquida” accade che un giornale autorevole, “Repubblica Palermo”, pubblica nel pomeriggio di ieri la notizia che “l’acqua della Calabria viene inviata in Sicilia con navi della Marina Militare”.
Adriano Mollo
Un giornalista attento, Giorgio Curcio del Corriere della Calabria, mi contatta per capire da dove arrivasse quell’acqua. In Sorical non era giunta alcuna richiesta, faccio una verifica in tutti gli uffici che hanno competenza in materia, Regione e i suoi enti strumentali, Capitaneria di Porto, ma nessuno ne sapeva niente.
Alla fine sul sito della Protezione Civile della Regione Sicilia si svela che quell’acqua è della stessa Sicilia. Contatto la redazione di Repubblica per la rettifica, non perché la Calabria egoisticamente non potrebbe dare acqua ai siciliani, ma perché siamo in piena emergenza anche noi, soprattutto in provincia di Reggio da dove (i porti) quell’acqua poteva essere caricata.
Diversi siti di informazione calabresi lanciano la notizia (falsa) senza alcuna notizia ed arrivano raffiche di critiche verso il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che di questa vicenda forse non ne sa nulla. Verificare una notizia è la prima cosa che un giornalista dovrebbe fare nel rispetto dei lettori. (giornalistitalia.it)
Adriano Mollo
Responsabile Comunicazione Sorical
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Dopo le proteste di Adriano Mollo, la Repubblica ha rettificato titolo e pezzo che erano stati ripresi e rilanciati senza alcuna verifica da numerosi siti online scatenando la polemica contro l’ignaro presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
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