ROMA – «Perché ripensare un giornale, perché cambiarlo profondamente? Perché lo avete chiesto voi lettori, perché ce lo chiede ogni giorno il tempo che viviamo e perché è nel Dna di Repubblica». Esordisce così, nell’editoriale pubblicato stamane, Mario Calabresi, direttore de La Repubblica, che oggi si presenta, sulla carta e sul web, con una nuova veste. E, soprattutto, nuovi contenuti, assicura Calabresi, nel sottolineare che «sono anni che si discute su come debbano evolversi i giornali, sul rapporto tra la carta e il digitale, sulla necessità e sul senso di un quotidiano oggi. Sono anni che annoto tutto quello che cambia e rifletto sulle risposte. Da 18 mesi qui a Repubblica abbiamo aperto un cantiere di ascolto e di riflessione, con gruppi di discussione, indagini demoscopiche e interviste ai lettori».
Il risultato è, appunto, la nuova Repubblica, che si presenta ai lettori con le sue “inchieste, approfondimenti, storie, il giornalismo di Repubblica insomma, ma con un’immagine inedita: un carattere tipografico creato apposta per questo progetto e battezzato con il nome del fondatore Scalfari, ‘Eugenio’”, spiega la redazione. Che promette più approfondimenti con una nuova grafica.
La prima pagina vede la testata spostata a sinistra, per fare spazio a una colonna “di idee”. Alle pagine 2-3 e 6-7 i temi del giorno. La quarta pagina ospita i “temi identitari di Repubblica”. Poi le sezioni: quelle di politica ed esteri aprono con un colonnino dedicato alla frase del giorno nei rispettivi ambiti. Ogni articolo è preceduto da un distico: “Spiega di che si parla, perché non si dà nulla per scontato”.
La cronaca aprirà sempre con una storia “che sia rappresentativa e simbolica del Paese”, sottolinea Calabresi. Anche le pagine di economia aprono con una colonna, prevalenza per i mercati. Ci saranno più notizie su aziende ed economia reale. Poi due pagine di commenti e lettere; una pagina di cultura; il paginone delle fotografie, quindi lo sport e poi le Cronache dal territorio, tutte ridisegnare e con più pagine, specie il lunedì.
«Scommettiamo molto e puntiamo a dare il segno di avere capito il senso del cambiamento», fa notare Calabresi.
Mentre il direttore generale della divisione Digitale, Massimo Russo, illustra la web app Rep, che costerà al lettore “l’equivalente di un caffè ogni tre giorni. Ci sembra un prezzo equo”. A sua volta, il condirettore Tommaso Cerno parla di «viaggio cominciato 41 anni fa e che stiamo continuando in un mondo che ci sembra caotico. Repubblica vuole segnalare quelle differenze, con il coraggio di chi fa una scelta e consegnare una chiave di lettura rispetto a un giornalismo fatto di magie e di appartenenza a una setta».
«Il mondo – aggiunge Cerno – ha rimesso in discussione la libertà. È messa in discussione ogni giorno ed e’ compito di un giornale come repubblica battersi perché il valore della libertà sia qualcosa di irrinunciabile».
La nuova scommessa editoriale di Repubblica «è per noi un passaggio importante»: sono le parole dell’editore, Marco De Benedetti, che sottolinea il valore di «un quotidiano la cui forte caratterizzazione resta sempre quella di “un giornalismo indipendente che non guarda in faccia nessuno”». Il presidente della Gedi, il gruppo editoriale a cui fa capo La Repubblica, il quotidiano fondato 41 anni fa – ricordiamolo – da Eugenio Scalfari e che da oggi comincia un nuovo viaggio.
«Il mondo è cambiato e anche noi dobbiamo cambiare – ha aggiunto De Benedetti nel suo breve intervento, in occasione della presentazione del “nuovo” giornale all’interno della “Nuvola” all’Eur –. Ci sono novità nel campo digitale, lo arricchiamo con un’offerta nuova, facciamo grandi investimenti in quest’area». (giornalistitalia.it)