FROSINONE – Come annunciato nel giugno scorso, La Provincia Quotidiano ha cessato le pubblicazioni da questo mese di luglio. L’editore della testata, la società Editrice Italia srl, ha motivato la sospensione delle pubblicazioni con il mancato accordo con la proprietà della testata per l’acquisizione della stessa.
“Fino al 30 giugno, infatti, – spiegano i giornalisti – La Provincia è stata in edicola grazie a un contratto di affitto tra la società proprietaria, l’Edi Srl, e la società editrice. La scelta imprenditoriale, operata dal 2016, di non ricorrere ai contributi per l’editoria, in un momento tra l’altro di forte crisi del settore, è risultata una scommessa non vincente e da ripensare”.
Dal 2017, però, per poter accedere ai contributi per l’editoria, che consentirebbero a La Provincia Quotidiano di essere editata senza perdite, è necessario che l’editore sia un soggetto no profit e, soprattutto, sia proprietario della testata. “Le trattative intercorse tra attuale editore e proprietà – proseguono i giornalisti – hanno fatto registrare aperture iniziali e chiusure finali, rimanendo in conclusione insoddisfatte le prospettive di entrambe le parti”.
Il corpo redazionale de La Provincia Quotidiano, “per quanto in proprio potere in questa fase di confronto tra imprese”, ha dato “disponibilità, fin da subito, a costituire una cooperativa di giornalisti, soggetto ammesso tra quelli destinatari dei contributi all’editoria, al fine di continuare la pubblicazione della testata una volta che si fosse chiusa positivamente l’intesa per il passaggio della proprietà del giornale. Questo non è a oggi accaduto”.
L’impossibilità, al momento, di proseguire le trattative e il giungere a scadenza dei tempi che l’Editrice Italiana aveva comunicato per questa fase di confronto, hanno quindi comportato l’interruzione delle pubblicazioni a far data dal 1° luglio.
Nel suo ultimo editoriale, il direttore Dario Facci ha ricordato di aver scritto, in un anno e tre mesi esatti, più o meno 160 editoriali, nel rispetto della tradizione inaugurata, quasi vent’anni fa, dal fondatore Umberto Celani. La cessazione delle pubblicazioni de “La Provincia”, ha sottolineato Facci, “è un fatto grave. Viene a mancare una voce importante del nostro territorio, il riferimento di tanta gente. Non si commetta l’errore, però, di pensare a un lutto. I giornali non muoiono. Essi sono fatti della stessa materia delle idee, sono i depositari di una storia e, specialmente quelli locali, sono anche i custodi di un’identità”.
L’auspicio del direttore de “La Provincia” è che “questo giornale possa continuare a veicolare le idee, a raccontare una storia e a rappresentare il nostro territorio; che altri possano continuare quest’opera nobilissima raccogliendo l’eredità di passione e di fatica di tutti coloro che hanno contribuito a costruirla. Anche se tutto questo non dovesse accadere, sia chiaro che quel che è stato non si cancella, che il privilegio di aver raccontato tante vite, messo in luce qualità e difetti, aver descritto momenti belli e brutti, gesta esaltanti o ignobili, le vicende di persone qualsiasi e, in sintesi, il respiro dell’ultimo ventennio di coloro che hanno calcato la nostra terra, è tutto nell’inchiostro, a disposizione di chi vorrà sapere”.
Quindi, i ringraziamenti “agli editori vecchi e nuovi, ma in particolare ai giovanissimi Giulia e Marco Perfili” che hanno “risanato completamente l’azienda, ci hanno messo a disposizione i mezzi per realizzare un giornale completamente rinnovato e ci hanno concesso la piena libertà d’espressione, bene preziosissimo e sempre più raro. Forse anche per questo, in controtendenza rispetto a un mercato che non premia più le vendite in edicola, La Provincia è ad oggi uno dei pochi quotidiani cartacei italiani che può vantare il segno positivo. Ha anche visto un’accelerazione dopo soli tre mesi dal rinnovamento della grafica e dell’impostazione del giornale. Non c’è stato il tempo di vedere come sarebbe andata a finire”.
Un ringraziamento anche “ai miei colleghi giornalisti, grafici e pubblicitari. Con loro si condividono le sorti e la maggior parte della giornata. Specialmente con quanti di loro, tenendo fede a uno dei più antichi adagi che accompagnano il nostro splendido mestiere, non conoscono l’orologio e il calendario. Un pensiero particolare per quelli che dentro La Provincia ci sono nati professionalmente e la sentono come una parte del loro corpo e a quanti, pur sapendo che la loro esperienza tra queste mura stava terminando, hanno condotto con la massima serietà e professionalità il loro lavoro fino alla fine, senza brigare, senza lamentarsi e mantenendo un pensiero positivo, di condivisione degli sforzi per fare sempre meglio anziché adoperarsi in inutili e sciocche azioni di continuo soffocamento degli entusiasmi, come in qualche caso isolato è accaduto”.
“Il ringraziamento più grande” Dario Facci lo ha rivolto ai lettori, “a quanti ogni mattina hanno compiuto il gesto per niente scontato, anzi sempre più raro, di entrare in un’edicola e di sceglierci. A tutti coloro che hanno trovato nel nostro giornale il posto per festeggiare i loro momenti di gioia oppure per cercare un sostegno e un ausilio in quelli di difficoltà, ai tanti che attraverso le nostre pagine hanno diffuso le loro idee e i loro punti di vista, che hanno condiviso i nostri o si sono intrattenuti a discuterne per spiegare la loro contrarietà, coloro che ci hanno regalato la loro attenzione, i loro apprezzamenti o le loro critiche”. (giornalistitalia.it)