Ha chiesto scusa a tutti, ma rischia di perdere il lavoro per una vergognosa “cazzata”
Mario Cerciello Rega, il carabiniere eroe ucciso a Roma, e la professoressa giornalista Eliana Frontini
ROMA – È anche giornalista la professoressa Eliana Frontini, 51 anni, insegnante di Lettere e di Storia dell’arte del l’Istituto “Biagio Pascal” di Romentino, in provincia di Novara, autrice del vergognoso commento su Facebook “Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”, riferito al barbaro omicidio del carabiniere Mario Rega Cerciello.
«La professoressa risulta essere una iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte», afferma il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, sottolineando che «il suo è un commento indegno a maggior ragione per chi è iscritto a un albo professionale, con delle scuse che assomigliano a lacrime di coccodrillo».
Il commento di Eliana Frontini su Facebook
Evidenziando che «l’autrice dovrà rispondere al Consiglio di Disciplina del Piemonte cui sarà segnalata, salvo una verifica su eventuale omonimia», Verna evidenzia che «l’Ordine dei Giornalisti ritiene necessario intervenire ovviamente su qualunque scomposta esternazione sui social da parte dei suoi iscritti che, è bene ricordarlo, sono tenuti al rispetto della deontologia in tutte le sedi e su tutti i mezzi di comunicazione».
Anche se Verna prima afferma che «la professoressa risulta essere una iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte» e poi aggiunge «salvo una verifica su eventuale omonimia», la “cautela” appare superflua visto che l’iscrizione all’Albo figura nel curriculum della Frontini. Figura, infatti, iscritta nell’Elenco Pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte dal 7 novembre 1996.
Intanto, già domattina, lunedì 29 luglio, per la professoressa sarà immediatamente avviato il procedimento disciplinare chiesto dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, e, in attesa delle conclusioni, sarà sospesa dal ruolo dall’Ufficio Scolastico Regionale.
Durissimo il commento del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e dell’assessore all’Innovazione Matteo Marnati: «Un soggetto del genere non può stare all’interno di una scuola e, meno che mai, nel ruolo delicato e importante di chi ha la responsabilità di educare e insegnare ai nostri figli il rispetto per lo Stato, per le istituzioni e per chi le rappresenta ogni giorno».
Inoltre, Eliana Frontini rischia una denuncia per vilipendio ed è già destinataria di una querela per diffamazione presentata dal Sindacato Autonomo di Polizia.
«Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato su invia, ma – tenta di giustificarsi Eliana Frontini – ormai il danno era fatto. Ho scritto una cazzata, non c’è nulla dire. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell’ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltratta o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi. E ho scritto quell’enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vicebrigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai…».
«Voglio chiedere scusa a tutti. In particolare – conclude la professoressa giornalista – a chi era vicino al militare e ora è straziato dal dolore e chiedo scusa all’Arma dei carabinieri e all’Italia intera. Sono stata una stupida».
Una vergognosa, gravissima, inammissibile e imperdonabile “cazzata” che rischia di farle perdere il posto di lavoro, a conferma – se ce ne fosse ancora bisogno – che i social network continuano a generare “mostri” rendendo virali le … più assurde. Fatta poi da una professoressa, che dovrebbe insegnare ai giovani la dritta via, per giunta giornalista, ovvero deputata a garantire informazione professionale di qualità, è ancora più grave. E più grave ancora è il degrado in cui è caduta questa nostra società che, oltre ai secolari problemi, si ritrova a fare i conti anche con i cazzari di turno e con quanti dovrebbero contare fino a mille prima di scrivere qualcosa sui social. (giornalistitalia.it)
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La prof che offese Cerciello è anche giornalista
Mario Cerciello Rega, il carabiniere eroe ucciso a Roma, e la professoressa giornalista Eliana Frontini
ROMA – È anche giornalista la professoressa Eliana Frontini, 51 anni, insegnante di Lettere e di Storia dell’arte del l’Istituto “Biagio Pascal” di Romentino, in provincia di Novara, autrice del vergognoso commento su Facebook “Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”, riferito al barbaro omicidio del carabiniere Mario Rega Cerciello.
«La professoressa risulta essere una iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte», afferma il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, sottolineando che «il suo è un commento indegno a maggior ragione per chi è iscritto a un albo professionale, con delle scuse che assomigliano a lacrime di coccodrillo».
Il commento di Eliana Frontini su Facebook
Evidenziando che «l’autrice dovrà rispondere al Consiglio di Disciplina del Piemonte cui sarà segnalata, salvo una verifica su eventuale omonimia», Verna evidenzia che «l’Ordine dei Giornalisti ritiene necessario intervenire ovviamente su qualunque scomposta esternazione sui social da parte dei suoi iscritti che, è bene ricordarlo, sono tenuti al rispetto della deontologia in tutte le sedi e su tutti i mezzi di comunicazione».
Anche se Verna prima afferma che «la professoressa risulta essere una iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte» e poi aggiunge «salvo una verifica su eventuale omonimia», la “cautela” appare superflua visto che l’iscrizione all’Albo figura nel curriculum della Frontini. Figura, infatti, iscritta nell’Elenco Pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte dal 7 novembre 1996.
Intanto, già domattina, lunedì 29 luglio, per la professoressa sarà immediatamente avviato il procedimento disciplinare chiesto dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, e, in attesa delle conclusioni, sarà sospesa dal ruolo dall’Ufficio Scolastico Regionale.
Durissimo il commento del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e dell’assessore all’Innovazione Matteo Marnati: «Un soggetto del genere non può stare all’interno di una scuola e, meno che mai, nel ruolo delicato e importante di chi ha la responsabilità di educare e insegnare ai nostri figli il rispetto per lo Stato, per le istituzioni e per chi le rappresenta ogni giorno».
Inoltre, Eliana Frontini rischia una denuncia per vilipendio ed è già destinataria di una querela per diffamazione presentata dal Sindacato Autonomo di Polizia.
«Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato su invia, ma – tenta di giustificarsi Eliana Frontini – ormai il danno era fatto. Ho scritto una cazzata, non c’è nulla dire. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell’ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltratta o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi. E ho scritto quell’enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vicebrigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai…».
«Voglio chiedere scusa a tutti. In particolare – conclude la professoressa giornalista – a chi era vicino al militare e ora è straziato dal dolore e chiedo scusa all’Arma dei carabinieri e all’Italia intera. Sono stata una stupida».
Una vergognosa, gravissima, inammissibile e imperdonabile “cazzata” che rischia di farle perdere il posto di lavoro, a conferma – se ce ne fosse ancora bisogno – che i social network continuano a generare “mostri” rendendo virali le … più assurde. Fatta poi da una professoressa, che dovrebbe insegnare ai giovani la dritta via, per giunta giornalista, ovvero deputata a garantire informazione professionale di qualità, è ancora più grave. E più grave ancora è il degrado in cui è caduta questa nostra società che, oltre ai secolari problemi, si ritrova a fare i conti anche con i cazzari di turno e con quanti dovrebbero contare fino a mille prima di scrivere qualcosa sui social. (giornalistitalia.it)
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