FIRENZE – Il Cdr (de La Nazione, ndr), in ossequio al mandato unanime ricevuto dall’assemblea dei redattori del giorno 15, ha partecipato in data odierna al tavolo con l’azienda tenutosi a Bologna riscontrando, ancora una volta, la totale volontà di chiusura riguardo al trasferimento del Qs.
L’azienda non solo ha confermato il piano annunciato, in aperta e palese violazione di tutti gli accordi sottoscritti in questi anni con i Cdr del Gruppo, ma ha risposto alle rivendicazioni del nostro giornale con una irricevibile lettera che contiene minacciosi riferimenti alla “gestione futura delle relazioni sindacali”.
Ebbene, queste ultime sono sempre state improntate da parte nostra a principi di correttezza, trasparenza e rispetto degli accordi, mentre è l’Azienda che palesemente non li rispetta e configura un comportamento antisindacale.
Il Cdr ha evidenziato per l’ennesima volta all’azienda che il trasferimento del Qs rappresenta un depauperamento per La Nazione in termini di prestigio, immagine, autorevolezza e, non ultimo, posti di lavoro, oltre che facilmente prevedibili tagli degli stipendi. L’azienda ha risposto che:
– non esistono possibilità di aumento di organico per la nostra testata;
– non esiste possibilità di aumento di foliazione delle pagine regionali (cronaca e sport) per La Nazione.
L’unica proposta dell’azienda ha riguardato la possibilità di ottenere n. 2 contratti a termine come Articoli 12, oltre alla possibilità (tutta da precisare) di velocizzare alcune assunzioni comunque già previste nell’accordo 416 dello scorso anno.
Inoltre l’Azienda ha ribadito di non poter garantire l’attuale livello di presenze domenicali nelle redazioni.
A fronte di questo atteggiamento di pregiudiziale e incomprensibile chiusura, soprattutto se rapportato ai pesanti sacrifici chiesti quotidianamente al corpo redazionale, il Cdr de La Nazione non può che confermare lo sciopero già proclamato per il 16 luglio.
Il Cdr de La Nazione