Mattarella: “Anche leggendo cose che non si condividono”. Oggi flash mob Fnsi

“La libertà di stampa ha un grande valore”

Sergio Mattarella (foto Quirinale)

ROMA – La libertà di stampa “ha un grande valore”. È quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale alcune scolaresche delle scuole secondarie di primo grado e rispondendo alle loro domande.
La libertà di stampa «ha un grande valore, perché – anche leggendo cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate – consente e aiuta a riflettere» spiega il capo dello Stato.
«Al mattino – dice Mattarella ai ragazzi – come prima cosa leggo i giornali: le notizie e i commenti, quelli che condivido e quelli che non condivido, e forse questi secondi per me sono ancora più importanti. Perché è importante conoscere il parere degli altri, le loro valutazioni. Quelli che condivido sono interessanti, naturalmente, e mi stanno a cuore; ma quelli che non condivido sono per me uno strumento su cui riflettere».
Parole, quelle di Mattarella, che qualche ora più tardi trovano eco nelle affermazioni del presidente della Camera, Roberto Fico: «Nel nostro Paese c’è una Costituzione: la libertà di stampa è tutelata e sarà tutelata fino alla fine –assicura la terza carica dello Stato, interpellata a Napoli a proposito della polemica scatenata nei giorni scorsi dalle parole del vicepremier Luigi Di Maio e dell’ex deputato Alessandro Di Battista sui giornalisti –. Ci vuole una cultura dell’indipendenza non solo nella stampa ma in tutti i settori».
Intanto, la Federazione nazionale della Stampa italiana e le Associazioni Regionali di Stampa hanno organizzato per oggi, martedì 13 novembre, dalle 12 alle 13, dei flash mob nelle piazze dei capoluoghi di regione (e in altre città: qui l’elenco, ndr) per dire “Basta attacchi ai giornalisti” e “Giù le mani dell’informazione”, «per difendere la libertà di stampa e contrastare la deriva di un linguaggio della politica fatto di insulti e minacce a chi ogni giorno svolge il proprio dovere di informare i cittadini. Attacchi a una categoria di professionisti, ma soprattutto all’articolo 21 della Costituzione e ai valori fondamentali della democrazia, che mettono a rischio il diritto ad essere informati». (adnkronos)

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