Il Cdr: “Come un club da cortile”. Dura presa di posizione di Fnsi, Ussi e Odg

La Juventus nega l’accredito alla Gazzetta

la-gazzetta-dello-sportjuventusMILANO – “La situazione è grave, ma non seria. Prendiamo in prestito le parole di Ennio Flaiano perché fotografano alla perfezione le conseguenze di una scelta pericolosa adottata nei confronti della Gazzetta da parte dalla Juventus: scegliersi i giornalisti. Avete letto bene. La società bianconera ha rimandato al mittente la richiesta di accredito per due nostri colleghi, designati a coprire la gara di stasera col Pescara”.
La denuncia è del Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport, il quale sottolinea che “secondo il club campione d’Italia, il diritto di cronaca sarebbe garantito dal fatto che ne lasciano passare altri, indicati a inizio stagione dalla nostra Direzione per avere (come accade con tutte le altre grandi squadre) delle tessere stagionali. Solo quelli sono ospiti graditi, gli altri no. E per le prossime gare – ci hanno fatto sapere tramite mail – valuteranno il da farsi di volta in volta. Insomma, un fatto gravissimo (ci perdonerà Flaiano), contrario a ogni logica di democrazia e di rapporti tra stampa e club”.
Per questa ragione il Cdr ha informato la Fnsi e l’Ussi aspettando il rapido intervento di Lega di A, Federcalcio e Coni. “La situazione, però, è anche poco seria: perché – incalza il Cdr della rosea – è incredibile che la Juve si comporti come un club di cortile, infischiandosene delle regole anche di fronte al richiamo e al tentativo di mediazione effettuato dall’Unione Stampa Sportiva Italiana”.
Come mai, allora, questo attacco alla Gazzetta? Ci sono forse altre ragioni? “Ecco, se ci fossero – si chiedono i giornalisti – invitiamo la società bianconera a farle valere nelle sede opportune, davanti a un giudice che nel caso ascolterà testimoni, valuterà le prove, decidendo infine da che parte sta la ragione. Rifiutare l’ingresso di qualunque giornalista, invece, è inaccettabile. E soprattutto ci tocca fare cattivi pensieri: il metodo è quello classico della rappresaglia che evoca scenari di conflitti ben più drammatici rispetto al pallone, seppur milionario. Nel frattempo, resta ferma la volontà dell’intera Gazzetta di continuare a informare i lettori nel modo migliore e attraverso i cronisti scelti da noi. Non certo dalla Juventus. E lo faremo anche stasera”.
“Va contrastata e perseguita in ogni sede, perché rappresenta un chiaro attacco al diritto di cronaca e alla libertà di espressione, la pretesa della Juventus di scegliere i giornalisti della Gazzetta dello Sport da accreditare allo Stadium di Torino, arrivando a negare gli accrediti ai cronisti considerati non graditi”, tuona la Fnsi rilevando che “non è soltanto un problema di violazione delle regole, sul quale dovrebbero intervenire Lega Calcio, Federcalcio e Coni, ma una questione che investe il dovere dei giornalisti di fornire un’informazione corretta nell’interesse esclusivo dei cittadini”.
“Sarebbe grave – sottolinea il Sindacato dei giornalisti – se tale inaccettabile presa di posizione dell’ufficio stampa della Juventus rappresentasse, come peraltro sottolineato dal Cdr della Gazzetta dello Sport, una sorta di rappresaglia per una serie di articoli che avrebbero irritato la dirigenza bianconera. La storia e il blasone del club dovrebbero spingere i vertici della società a riscoprire quello stile-Juventus che sembra diventato un ricordo del passato. Non è la prima volta che un club calcistico cerca di dettare la linea alla stampa”.
“Credevamo, però, che i tentativi di intimidire o di imbavagliare i giornalisti – conclude la Fnsi – fossero ormai relegati alle serie minori. Atteggiamenti prevaricatori come quello denunciato dalla redazione della Gazzetta dello Sport, alla quale va la solidarietà del sindacato dei giornalisti italiani, avvicinano chi se ne rende protagonista più ai tornei amatoriali che alla Champions League”.
Per l’Unione Stampa Sportiva Italiana, gruppo di specializzazione della Fnsi, infine, “la decisione della Juventus di negare l’accesso in tribuna e sala stampa per Juve-Pescara a due colleghi de La Gazzetta dello Sport è inaccettabile e molto grave perché viola i diritti dei colleghi e non rispetta le disposizioni del Coni. I due inviati sono, infatti, anche titolari di tessera Stampa-Coni: tessera che garantisce l’ingresso agli impianti sportivi senza alcun potere discrezionale da parte della società che organizza l’evento”.
L’Ussi ricorda che “la Juventus, come qualsiasi altro club o società sportiva, non può negare un diritto, perdipiù, come in questo caso, anche riconosciuto dal Coni ai giornalisti sportivi perché possano esercitare liberamente la loro professione”.
L’Ussi chiede, pertanto, al Coni, alla Figc e alla Lega di A di “intervenire urgentemente per scongiurare questo arbitrio ed evitare un precedente pericoloso per lo sport italiano e per la libertà di informazione”.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, infine, ricorda che “negare gli accrediti ai cronisti considerati non graditi viola le regole e gli accordi”. Per questo motivo anche l’Odg chiede l’intervento di Lega Calcio, Federcalcio e Coni.
L’Ordine nazionale dei giornalisti ricorda, inoltre, che i suoi iscritti “devono rispondere innanzitutto ai lettori, non ai presidenti, agli allenatori o ai giocatori di una società calcistica” e nello stigmatizzare il comportamento della Juventus, ricorda che “anche nel calcio è doveroso il rispetto delle regole e dei ruoli, nel nome del pluralismo e della libertà di informazione”.
L’Ordine dei giornalisti offre la sua disponibilità ad organizzare, con gli altri organismi del settore, un tavolo per ristabilire un normale rapporto professionale tra giornalisti, presidenti, dirigenti, allenatori e giocatori. (giornalistitalia.it)

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