ISTANBUL (Turchia) – La giornalista tedesca Mesale Tolu, 33 anni, potrà lasciare la Turchia. Lo ha deciso il Tribunale di Istanbul disponendo la revoca del divieto di espatrio emesso, il 18 dicembre scorso, nei suoi confronti dopo l’arresto con l’accusa di terrorismo. La giornalista era stata, infatti, rimessa in libertà, ma le era imposto di non lasciare il Paese.
La notizia è stata resa nota dal gruppo “Freiheit fuer Mesale Tolu” (Libertà per Mesale Tolu) e confermata dalla stessa giornalista che, su Twitter, ha scritto: “Le notizie sulla revoca del mio divieto di espatrio sono corrette, ma questo non significa che tutto è risolto”. chiamato a rispondere delle stesse accuse, rimane l’obbligo di rimanere in Turchia.
“Vorrei ringraziare i miei sostenitori e tutti quelli che mi sono vicini e che stanno dalla mia parte perché sia liberata”, ha aggiunto Tolu che spera di rientrare in Germania il 26 agosto.
Insieme ad altri 17 imputati turchi, la giornalista è chiamata a rispondere delle accuse di propaganda terroristica e di appartenenza al Partito comunista marxista leninista (Mlkp), gruppo di estrema sinistra che le autorità di Ankara hanno inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche.
I casi di Tolu, del giornalista tedesco di Die Welt, Deniz Yucel, e dell’attivista per i diritti umani Peter Steudtner, tra gli altri, sono tra le cause del peggioramento dei rapporti tra Berlino e Ankara. Tolu è stata in carcere per più di sette mesi, Yucel per un anno e Steudtner per circa tre mesi (era stato arrestato insieme ad altri 10 attivisti nel giugno del 2017 a Istanbul).
Yucel, che ha doppia cittadinanza turco-tedesca, è stato scarcerato a febbraio. Il suo processo sta continuando in contumacia e la prossima udienza è prevista per il 20 dicembre. Anche a Steudtner è stato concesso l’espatrio. Secondo dati ufficiali, risultano ancora sette cittadini tedeschi in carcere in Turchia per “ragioni politiche’”.
Mesale Tolu è stata detenuta nel penitenziario femminile Bakirkoy di Istanbul. Rsf aveva subito denunciato che, a differenza di Yucel, la donna non ha la doppia cittadinanza, ma solo il passaporto tedesco, evidenziando che l’arresto mostra che anche chi è anche solo di origini turche non può considerarsi al sicuro dalle persecuzioni senza vergogna avviate dal presidente Recep Tayyip Erdogan”.
Tolu è, infatti, cittadina tedesca dal 2007 e si è trasferita a Istanbul nel 2014, come cronista dell’emittente radiofonica Ozgur Radyo, anch’essa chiusa, come molti altri media, dopo il tentato golpe del luglio 2016. Successivamente Mesale ha lavorato come interprete e come collaboratrice dell’agenzia di stampa indipendente Etha.
È stata arrestata all’alba del 1° maggio 2017 durante un’operazione antiterrorismo lanciata dalle forze di sicurezza turche, che ha portato al fermo di 16 persone. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione, devastandola, Mesale Tolu era sola, con il suo bambino di 2 anni e mezzo, e non le è stato consentito neppure di telefonare al suo avvocato, né di avvertire la famiglia per chiedere che si occupassero del bambino. (giornalistitalia.it)
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