NIZHNY NOVGOROV (Russia) – La giornalista russa Irina Slavina è morta oggi per le ustioni riportate dopo essersi data fuoco oggi davanti alla stazione di polizia di Nizhny Novgorod. Lo ha riferito “Koza Press”, la testata diretta da Slavina, mentre sulla pagina Facebook della giornalista è comparso oggi stesso un ultimo messaggio: «Vi chiedo di dare la colpa alla Federazione Russa per la mia morte».
In un post precedente sul social media, la giornalista denunciava una perquisizione effettuata ieri mattina dalla polizia e forze di sicurezza russe nel suo appartamento di Nizhny Novgorod, presumibilmente – sostiene Slavina – alla ricerca di volantini e materiale che provassero la sua collaborazione con Open Russia, la fondazione dell’ex industriale petrolifero Mikhail Khodorkovsky.
«Non ho niente di tutto questo», ha scritto la giornalista, denunciando il sequestro di tutto il suo materiale lavorativo e ricordando che secondo gli inquirenti, Open Russia finanzierebbe le proteste di massa che si tengono ogni martedì in città contro lo sviluppo urbano del quartiere verde del Parco svizzero.
«Si afferma – ha scritto ancora la giornalista – che Open Russia finanzi queste proteste di massa, mentre la gente partecipa del tutto volontariamente. Come giornalista, non posso ignorare questi eventi e ne ho scritto. Io stessa ho partecipato due volte alla manifestazione, perché quello che sta succedendo non può che riguardare me come residente di Nizhny Novgorod e come cittadina». (agenzia nova)