MILANO – Un grave lutto ha colpito oggi la Gazzetta dello Sport. È morto il giornalista Daniele Redaelli, 65 anni, caporedattore centrale del quotidiano Rcs. Si è spento alle 14.52 all’Ospedale di Vimercate. Nato a Sesto San Giovanni il 3 giugno 1952, era giornalista professionista iscritto all’Ordine della Lombardia dal 13 maggio 1976.
“Perdiamo una colonna”, titola la rosea ricordando uno dei suoi uomini più amati. Aveva scalato tutti i gradini del giornale raggiungendo quello prestigioso di caporedattore centrale, per poi concludere la carriera da segretario di redazione. «Uno che – come amava dire di se stesso – aveva la maglia rosa cucita sulla pelle, seguendo un percorso iniziato come correttore di bozze nel 1971».
«Seguendo le orme di Candido Cannavò, storico direttore di una Gazzetta che stava piano piano cambiando, – ricorda Gian Luca Pasini, suo collega alla Gazzetta dello Sport – Redaelli si è saputo adattare ai mutamenti continuando a raccontare gli uomini e le donne prima che gli atleti e i campioni. Perché la carriera di Redaelli è stata contraddistinta da una profonda umanità, che trasmetteva alla redazione e alle giovani generazioni. L’entusiasmo per i primi dello sport (boxe, alpinismo, sci nautico e tutti gli sport olimpici) si è trasferito – nella seconda parte della carriera – nell’entusiasmo per gli “ultimi”. Come dice Papa Francesco per coloro che abitano le periferie della terra, in Italia come in tanti paesi del Mondo: dall’Afghanistan, alla Moldova, all’Africa, ad Haiti. Anche dopo la pensione ha continuato la sua collaborazione con la Gazzetta e con la Fondazione Candido Cannavò per lo Sport, che del messaggio di Candido ha portato avanti gli ideali».
In pensione dal novembre 2011, negli ultimi anni, infatti, a Daniele era stato affidato il compito di raccontare la Gazzetta ai giovani studenti che si recavano in visita al giornale. «A loro – sottolinea la Gazzetta – Redaelli spiegava non solo la storia, ma anche l’entusiasmo e la passione di cui le pagine rosa (di carta o del sito) erano, sono e saranno intrise. Anche per merito di giornalisti come Daniele Redaelli». (giornalistitalia.it)
Da correttore di bozze a caporedattore centrale “con la maglia rosa cucita sulla pelle”
La Gazzetta dello Sport piange Daniele Redaelli
2 commenti
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Ai colleghi e familiari del giornalista Daniele Redaelli sentite condoglianze da un iscritto alla sezione E. Berlinguer del PD.
Ho lavorato al Corriere 21 anni (dal 1980 al 2002) in fotocomposizione e ho conosciuto Daniele Redaelli.
Non so cosa dire per la sua prematura scomparsa. Spero non abbia sofferto.