MILANO – Rosea shocking: sono stati licenziati in tronco due vicedirettori de La Gazzetta dello Sport, Stefano Cazzetta e Umberto Zapelloni. L’editore Rcs ha motivato nella lettera consegnata a mano ragioni di “rinnovamento organizzativo”. Ora il direttore Andrea Monti, da otto al comando, lavora con il condirettore Stefano Barigelli (neo acquisto dal Corriere dello Sport di cui era condirettore, vice direttore del Messaggero e capo dello Sport al Corriere della Sera, già protagonista di una poderosa rivoluzione in Gazzetta nel 2002-2003 assieme al direttore Pietro Calabrese), con il vice direttore vicario Gianni Valenti, con i vice direttori Pier Bergonzi e Andrea Di Caro. Quest’ultimo, 46 anni, aveva la delega al digitale, avrà anche quella della armonizzazione e verticalizzazione carta-web: una promozione sul campo che lo ha portato a declinare l’offerta della direzione del Corriere dello Sport ripetuta anche nelle ultime ore, rinunciando al ritorno nella sua Roma.
In questo momento tutti si domandano quale strategia abbia pianificato per l’intero gruppo editoriale il maggiore azionista Urbano Cairo che ha agito “come mai si era visto nell’azienda che edita Gazzetta e Corriere” – dicono i giornalisti e dirigenti di più lunga esperienza – . “Di sicuro non è stata una mossa estemporanea, un segnale Cairo l’avrà voluto dare, forte e a larghi confini”.
I due giornalisti domanderanno ulteriori spiegazioni tramite specialisti e sindacato (il Comitato di redazione ha chiesto chiarimenti). I vice direttori sono licenziabili perché il loro rapporto è strettamente fiduciario con il direttore e l’editore e a quest’articolo ci si rifà nella comunicazione scritta dell’azienda ma da un momento all’altro i due sono stati tolti dalla tolda di comando, dalla gerenza e dal borderò dell’amministrazione e su questo effetto shock punteranno per avere una qualche soddisfazione.
Stefano Cazzetta, 59 anni, di Ginosa (Taranto) ha percorso l’intera carriera in Gazzetta: redazione romana, poi milanese, pagine per lo sviluppo del giornale in Liguria, vice responsabilità e poi guida del settore calcio, Ufficio centrale poi vice direzione con particolare delega al rapporto e raccordo tra direzione, azienda, comitato di redazione e giornalisti. Per questo la consegna della “lettera” ha fatto un certo effetto nei palazzi di Rizzoli e Solferino, visto che il vice direttore conosceva e frequentava l’Ufficio del personale e il settore delle risorse umane quanto la redazione.
Umberto Zapelloni, 56 anni, di Milano, è arrivato nel 2006 alla vice direzione della Gazzetta dopo essere stato responsabile dello Sport del Corriere della Sera e prima capo degli sport motoristici e inviato di Formula Uno de Il Giornale. In Gazzetta ha avuto la delega per i rapporti con il marketing e le iniziative collaterali, la riorganizzazione della redazione di Roma ed altre esterne, restando firma per i commenti “direzionali” per Formula Uno, spesso politica sportiva, vicende legate soprattuto al Milan e alla Pallacanestro Olimpia Milano. Cazzetta, invece, è stato più uomo macchina ma da qualche anno era diventato anche una firma per il golf, disciplina che pratica con passione esplosa nell’ultimo decennio. Ritengono che con la professionalità acquisita possano al più presto trovare nuove valide opportunità lavorative.
Ma in Gazzetta i cambiamenti sono soltanto all’inizio, per una nuova totale rivoluzione che nella logica di direzione e azienda tenderà ad abbattere qualunque steccato tra carta e digitale con una completa integrazione di ogni settore e di ogni giornalista nell’intero sistema Gazzetta. Sforzo per offrire con tempestività prodotti di novità e modernità allo zoccolo duro di utenti e soprattutto a nuove platee da individuare e conquistare. O ri-conquistare. Con linguaggi e visul format più immediati e diretti, per dialogare con i giovani e un’Italia che in genere dimostra gradimento per chi le parla chiaro e semplice e insieme competenza (guai sbagliare anche un dato, il pubblico è preparatissimo). Aumenteranno e cambieranno in aggressività e appeal anche le edizioni locali che oggi già raggiungono Roma e tutto il Lazio, Sicilia e Calabria, Puglia, Verona, Bergamo, Torino. Pronte le pagine per la Liguria. Poi Emilia Romagna. La Gazzetta ha 155 giornalisti e 122 anni di storia da far pesare sul mercato.
Novità anche per un altro giornale sportivo storico italiano: da sabato sarà diretto da Xavier Jacobelli, 58 anni, di Bergamo, che da tempo lavora per l’editore Roberto Amodei tra Corriere dello Sport e Tuttosport (con parentesi in Quotidiano.net e calciomercato.com). Come pure Paolo De Paola, 60 anni, di Napoli trapiantato a Milano, che per Amodei ha condotto le rivoluzioni e modernizzazioni al Corriere dello Sport e a Tuttosport. Sia De Paola sia Jacobelli sono stati giornalisti de La Gazzetta dello Sport. Quanto al Corriere dello Sport guidato da Alessandro Vocalelli, 59 anni, di Roma, si è parlato di colloqui con la firma di prestigio e volto televisivo Paolo Liguori, 68 anni, di Roma, che però pare intenzionato a restare direttore di TGCom24. (giornalistitalia.it)