BARI – Il Tribunale fallimentare di Bari si è riservato sulla richiesta di omologa del concordato fatta dalla società Ecologica del gruppo Miccolis, al termine della procedura di fallimento di Mediterranea, proprietaria della Gazzetta del Mezzogiorno. Il giornale non è in edicola dal 1° agosto e l’eventuale ok alla omologa stabilirà il futuro editore. I giudici dovranno decidere anche sulla opposizione alla omologa presentata dalla società concorrente, la Ledi srl del gruppo che fa capo agli imprenditori Ladisa.
La decisione si dovrà basare anche su nuovi documenti prodotti nell’udienza di oggi. La Procura – in aula il procuratore Roberto Rossi con i sostituti Lanfranco Marazia e Luisiana Di Vittorio – ha depositato una informativa della Guardia di Finanza alla quale i pm, nell’ambito dell’inchiesta penale sul fallimento della Gazzetta del Mezzogiorno, avevano delegato accertamenti bancari sui soldi messi da Ecologica a garanzia della proposta di concordato.
Da queste verifiche è emerso che quattro degli otto assegni depositati da Ecologica sono riconducibili a un’altra società, la Cisa spa dell’imprenditore tarantino Antonio Albanese, che si occupa di trattamento rifiuti. Il Tribunale, rigettate le istanze di rinvio dell’udienza presentate dai legali di entrambe le società, si è riservato la decisione, che è attesa nei prossimi giorni. (ansa)
I giudici del Tribunale di Bari si riservano la decisione sull’omologa del concordato