BARI – Ore drammatiche per la Gazzetta del Mezzogiorno, il cui ultimo numero sarà in edicola domenica 1 agosto. La società Ledi, che opera nel campo della ristorazione collettiva (mense) e che ha preso in affitto dal tribunale fallimentare la gestione del quotidiano di riferimento di Puglia e Basilicata, infatti, con un clamoroso voltafaccia, a poche ore dalla scadenza del contratto di affitto (31 luglio), che la curatela fallimentare si era detta disponibile a prorogare di tre mesi (agosto, settembre ed ottobre), e che Ledi stessa aveva sostenuto, solo tre giorni fa, di voler prorogare, sia pure per il solo mese di agosto, ha annunciato in data 28 luglio di recedere dall’impegno, “riconsegnando” quindi giornale, giornalisti e poligrafici alla curatela fallimentare.
Due giorni di intensissimi negoziati e di frenetiche trattative fra i sindacati dei giornalisti e dei poligrafici non hanno prodotto purtroppo esiti positivi; né si è dimostrata ad ora percorribile la strada dell’affidamento in affitto della testata alla seconda cordata interessata ad acquistare dal fallimento Mediterranea la proprietà della testata della Gazzetta del Mezzogiorno. La stessa Ledi ha presentato un’offerta di acquisto, che sembra sia meno vantaggiosa tanto per i creditori quanto per i lavoratori, giornalisti e no, della Gazzetta.
La decisione di Ledi di interrompere le pubblicazioni sembra una ritorsione per non aver ottenuto subito la proprietà della testata.
Ma la lunga storia dell’unico quotidiano che copra l’intero territorio di Puglia e Basilicata, con un forte radicamento nelle comunità ed una fitta rete di corrispondenti dalla maggiorparte dei Comuni, anche piccoli, delle due Regioni, non può finire così. La Gazzetta del Mezzogiorno deve vivere. Ed i pubblici poteri non possono far finta di niente. (giornalistitalia.it)
Giuseppe Mazzarino