Il Cdr denuncia: “Una Srl con un capitale sociale di 350 euro tenta di registrare la testata”

La Gazzetta del Mezzogiorno: è l’ora degli sciacalli

BARI – «In uno dei momenti più delicati della nostra storia, apprendiamo dell’iniziativa di una piccola azienda pugliese, la Skrei srl, di registrare il marchio “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Proprio così. Un’istanza in tal senso è stata depositata il 22 maggio scorso alla Direzione generale per la tutela della proprietà industriale – Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero per lo Sviluppo economico».
Il comitato di redazione del quotidiano di Puglia e Basilicata denuncia, così, l’evidente «tentativo di infiltrazione in una vicenda giudiziaria complessa, quale quella del fallimento della Edisud spa, società editrice de La Gazzetta del Mezzogiorno, e della Mediterranea spa, società controllata al 100 per 100 dalla Edisud e proprietaria della testata La Gazzetta del Mezzogiorno».
«La Skrei srl – spiega il Cdr – è una società la cui sede barese è in strada Barone e il cui capitale sociale ammonta a 350 euro. L’amministratore unico e legale rappresentante della Skrei è Pierdavide Losavio, nato a Castellaneta 51 anni fa, noto negli ambienti del fitness e dell’atletica leggera».
La notizia, evidenza il Cdr «ha gettato scompiglio tra i giornalisti e i lavoratori della Gazzetta, da mesi impegnati nella difesa di un bene collettivo. Ma più che preoccupati – la legge è dalla nostra parte, avendo avuto l’uso di quel “marchio” abbiamo piena facoltà per proporre opposizione a questo temerario tentativo di registrazione – siamo indignati. L’indignazione che nasce dallo spettacolo delle speculazioni in atto, di chi osservi il glorioso giornale del Mezzogiorno in un momento di oggettiva difficoltà e lo sorvoli come un avvoltoio sul moribondo. Tra l’altro la richiesta in sordina di registrazione de La Gazzetta del Mezzogiorno, ci evoca un sinistro episodio della storia barese e pugliese, quel marchio “Teatro Petruzzelli” registrato a meno di un mese dal rogo doloso che finì per distruggere lo storico Politeama. Forse qualcuno pensa di riuscire a portar via il nostro nome lasciandoci le macerie?».
«Tutto ciò – ammonisce il Cdr della “Gazzetta” – non sarà possibile. E non solo per le procedure legali che i curatori fallimentari della Mediterranea spa, avv. Paola Merico e dott. Rosario Marra metteranno subito in atto, ma anche per la mobilitazione dell’intero territorio, a cominciare dai lettori che sappiamo essere dalla nostra parte e che anche in quest’occasione saranno nostri preziosi alleati. I giornalisti de La Gazzetta del Mezzogiorno, anche con la neonata cooperativa, sono pronti a gestire il “bene comune” Gazzetta e a difenderlo da ogni tentativo di sciacallaggio». (giornalistitalia.it)

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